Economia
Mercedes in Lotta per non Retrocedere: Margini e Quote sotto pressione, il peso degli Azionisti Cinesi
Mercedes vede le proprie quote del mercato auto globale calare sempre più. Il rischio è di cadere nell’irrilevanza, nel non essere più un fattore importante nella catena di fornitura

La storica casa automobilistica tedesca Mercedes-Benz affronta una tempesta perfetta: perde quote di mercato, registra un calo significativo nelle vendite di auto elettriche e di lusso, e vede margini e profitti sotto pressione.
Gli stabilimenti sottoutilizzati e la debolezza della domanda, specialmente nel cruciale mercato cinese, delineano i contorni di una potenziale spirale discendente, con tagli al personale e ridimensionamenti produttivi all’orizzonte. Handelsblatt giustemente metti in evidenza come l’ex prestigioso marchio tedesco rischi di scivolare rapidamente verso l’irrilevanza.
Dalla Scommessa Cinese alla Trappola Tecnologica
Il fatturato, le vendite e i profitti del gruppo sono in calo, come evidenziato da recenti analisi.la società rischia di cadere in un circolo vizioso che la prota progressivamente verso l’irrilevanza.
Gli esperti del settore e gli addetti ai lavori avvertono: più calano i volumi di produzione, meno attraente diventa il marchio per i fornitori di tecnologie chiave come batterie e chip. “Non va bene. C’è il rischio di scivolare nell’irrilevanza a lungo termine”, ha dichiarato al quotidiano Handelsblatt Stefan Reindl, direttore dell’Istituto per l’economia automobilistica (IfA). “Questo sarebb, soprattutto perché Mercedes non ha un azionista di riferimento che la protegga”.
Un dirigente Mercedes riferisce: ‘Molti produttori di componenti sono già insoddisfatti della nostra curva delle vendite’. Ridurre i costi, aumentare i prezzi: con questa formula Mercedes-Benz ha realizzato per molti anni profitti elevati, rafforzando la sua immagine di marchio di lusso. Dal 2024, tuttavia, questo approccio sta raggiungendo i suoi limiti.
Questa situazione critica affonda le radici in scelte strategiche passate. Quindici anni fa, investire massicciamente in Cina sembrava una mossa lungimirante, quasi geniale, per accedere a un mercato in espansione. Tuttavia, questa strategia ha aperto le porte a un trasferimento tecnologico senza precedenti, permettendo alle aziende cinesi, spesso supportate dallo Stato, di assorbire know-how occidentale cruciale, colmando rapidamente il gap tecnologico.
La Svolta Elettrica e il “Redde Rationem”
Contemporaneamente, l’Occidente, e Mercedes in particolare, ha puntato con decisione sulla transizione elettrica, investendo miliardi in nuove piattaforme e modelli a batteria. Questa corsa all’elettrificazione, però, non si è tradotta in un reale vantaggio competitivo duraturo. I produttori cinesi, forti del controllo sulla filiera delle batterie e di politiche industriali aggressive, hanno invaso il mercato con modelli elettrici competitivi a prezzi inferiori, erodendo quote anche nel segmento premium.
Ora è arrivato il redde rationem, il giorno della resa dei conti. La formula “ridurre i costi, aumentare i prezzi”, che per anni ha garantito a Mercedes profitti elevati rafforzandone l’immagine luxury, mostra la corda. Le auto non sono più un bene scarso come durante la pandemia e la quota di mercato globale è scesa dal 3% del 2019 al 2,5%, con previsioni di ulteriore calo. Gli obiettivi di crescita ambiziosi fissati per il 2026 appaiono ormai irraggiungibili. con il calo delle quote prosegue il cammino verso l’irrilevanza.
Inoltre ridurre i costi si è spesso ridotta la qualità del prodotto, e il cosumatori le sentono queste cose, nonostante i dirigenti aziendali vogliano spesso far credere il contrario.
L’Incognita degli Azionisti Cinesi
A peggiorare il quadro strategico contribuisce la struttura azionaria. Come sottolineato anche da noi, , Mercedes manca di un azionista di riferimento forte che ne tuteli gli interessi incondizionatamente.
Attualmente, i due maggiori azionisti singoli sono entità cinesi: BAIC Group (Beijing Automotive Group Co., Ltd.) e Li Shufu (tramite Tenaciou3 Prospect Investment Limited), fondatore di Geely, un altro colosso automobilistico cinese.
Sebbene la loro presenza possa teoricamente facilitare l’accesso al mercato cinese, sorge spontanea una domanda critica: quale interesse reale possono avere questi azionisti, diretti concorrenti sul mercato globale, nella sopravvivenza e nel successo a lungo termine di un’icona dell’industria tedesca ed europea come Mercedes-Benz, specialmente in un contesto di crescenti tensioni geopolitiche ed economiche?
La loro strategia potrebbe non allinearsi necessariamente con la salvaguardia del marchio e dell’occupazione in Europa, anzi appare più logico che puntino al completo svuotamento della sua attività produttiva, lascinadola solo come un vuoto guscio da riempire con prodotti e
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