Analisi e studi
Mercato auto UE: Calo del 6,1% su base annua. Si attendono gli stimoli
Caso su base annnua del mercato auto nella UE, ma meno forte rispetto al mese di agosto. Appare chiaro che il mercato attenda dei contributi pubblici
Mercato dell’auto sempre debole, troppo debole, nella UE. Le immatricolazioni di autovetture nell’Unione Europea sono calate del 6,1% su base annua, raggiungendo le 809.163 unità nel mese di settembre 2024, un calo più contenuto rispetto al crollo del 18,3% registrato ad agosto, ma comunque un calo.
Si tratta del secondo mese consecutivo di calo delle immatricolazioni di autovetture, con risultati negativi in tre dei quattro principali mercati della regione.
Le immatricolazioni sono diminuite in Francia (-11,1%), Italia (-10,7%) e Germania (-7%), mentre il mercato spagnolo si è ripreso, aumentando del 6,3% dopo la contrazione del 6,5% di agosto, e questo viene anche a dare indicazioni su quali siano i mercati con un minimo di dinamicità e quali siano maggiormente in crisi.
Per quanto riguarda i veicoli elettrici a batteria, le immatricolazioni sono aumentate del 9,8%, raggiungendo 139.702 unità, con una quota di mercato del 17,3%, rispetto al 14,8% dell’anno precedente, Un primo tenue segnale positivo per il mercato che dovrebbe dominare il futuro.
Comunque ecco il grafico delle immatricolazioni:
Per i primi nove mesi del 2024, le immatricolazioni complessive di autovetture sono cresciute dello 0,6% rispetto all’anno precedente, raggiungendo quasi 8 milioni di unità, anche se la quota di mercato delle nuove auto elettriche a batteria è scesa al 13,1% dal 14% dell’anno precedente, soprattutto a causa di un crollo del 28,6% in Germania.
Appare evidente che il mercato sta mostrando una certa stanchezza, e che in molti paesi , Germania in testa, i consumatori stiano attendendo una maggiore chiarezza sui contributi pubblici per la’cquisto di auto nuove. Anche in Francia si parla di aiutare il settore, anche se in modo diverso. Senza questi aiuti difficilmente ci sarà un rimbalzo del mercato, ma, nel frattempo, sarebbe anche ora di chiedersi quanto sia giusto che il pubblico spenda soldi per fare vendere auto evidentemente non adeguate al mercato.
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