Analisi e studi
Manovra2020 e attacco alla Libertà. Fuori i “giacobini” dallo Stato! (di Giuseppe PALMA)
Il problema è soprattutto culturale. Libertà e autodeterminazione dell’individuo sono principi naturali che contraddistinguono l’essere umano sin dalla sua nascita. Lo Stato, tanto quello liberale quanto quello socialdemocratico o keynesiano, deve limitarsi a svilupparne il raggio d’azione e a tutelarli, garantendo equità ed eguaglianza sostanziale. Il governo Conte 2, dotato di legittimazione legale ma privo di quella popolare, ritiene invece che la Libertà sia a disposizione dello Stato, potendo questo limitarne anche pesantemente il perimetro d’azione a seconda di necessità arbitrarie. Purtroppo non è la Libertà la linea conduttrice del governo giallorosso, bensì la “cultura del sospetto” di “giacobina” memoria, da sempre fallimentare e da sempre condannata dalla Storia.
Non se ne può più. Gli italiani il 4 marzo avevano dato nelle urne un’indicazione ben precisa: fuori il Pd dal governo del Paese. E invece il Pd è tornato – grazie a Grillo e ai 5Stelle che hanno sterilizzato 11 milioni di voti per riportarli al Pd – a sedere tra i banchi del governo occupando la metà dei ministeri, tra cui quello dell’economia.
I risultati, dopo appena quaranta giorni dall’insediamento del governo Conte bis, sono presto visibili. E’ iniziato un vero e proprio regime del Terrore fiscale. In primis la lotta al tetto del contante, che il governo “delle tasse” vuole portare in due anni dagli attuali 3.000 euro a 1.000 euro (con un biennio di transizione a 2.000 euro), poi la guerra al ceto medio con l’attacco alle Partite Iva.
Sul punto, la principale aggressione del governo giallorosso sta per avvenire nei confronti del regime forfettario, i cui limiti Matteo Salvini aveva portato a 65.000 euro annui di fatturato con tassazione fissa al 15% e detrazioni forfettarie in misura prestabilita a seconda dell’attività svolta. Una boccata di ossigeno che le attuali forze della maggioranza di governo – Pd, 5Stelle e ItaliaViva – stanno smantellando.
Secondo il Documento programmatico di bilancio (Dpb) e il decreto fiscale collegato approvati dal governo “giacobino” il 15 ottobre, dal prossimo anno chi rientra nel regime forfettario dovrà giustificare le detrazioni conservando scontrini e ricevute esattamente come avveniva in passato (quindi verrà meno la natura stessa del forfettario), facendo pesare ulteriori oneri a chi, checché ne dicano gli odiatori sociali, non grava sulle casse dello Stato ma che lo Stato tratta continuamente come pecore da tosare.
Ma v’è di più. Nonostante la Commissione europea avesse bocciato l’ipotesi di estendere l’obbligo di fatturazione elettronica anche ai forfettari, Gualtieri e Conte sembrano intenzionati ad introdurlo ugualmente per i redditi da lavoro autonomo superiori ai 30.000 euro annui. Altri oneri e spese del tutto folli per chi tiene in piede questo Paese. Un ulteriore attacco alla Libertà economica.
Con la vulgata di dover evitare l’aumento dell’Iva, Zingaretti, Di Maio, Grillo, Conte e Renzi sono andati al governo insieme. Tutti insieme appassionatamente. L’Iva non aumenterà, ma aumenteranno la pressione fiscale e il Terrore nei confronti dei piccoli commercianti, bottegai e professionisti. I cosiddetti “grandi evasori”, invece, continueranno a fare quello che facevano prima, più di prima. La scusa è quella della lotta all’evasione fiscale, ma in realtà si vuole distruggere la piccola e media impresa italiana che ha fatto grande questo Paese. Siamo di fronte ad un consolidamento fiscale che produrrà il crollo dei consumi e della domanda interna, esattamente come che fece Mario Monti nel 2012. Una ricetta sbagliata che solo chi non ha alcun contatto con l’economia reale poteva immaginare. Solo chi non è passato dal voto degli italiani poteva partorire un simile attacco alla Libertà economica e dell’individuo.
Il rispetto degli assurdi vincoli di bilancio dell’Unione europea, di cui l’attuale governo è espressione, porterà il Paese alla rovina, alla distruzione del tessuto sociale e produttivo. Più tasse e più manette per tutti. Questa è la ricetta della “cultura del sospetto”.
Quanto prima, fuori i giacobini dallo Stato!
Giuseppe PALMA
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