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Macron: spegnete i lampioni di notte. Parigi da Ville Lumiére a Nord Corea in un passo
Il presidente francese Emmanuel Macron ha dichiarato giovedì, giorno della Bastiglia, che i francesi dovrebbero prepararsi a un’interruzione totale del gas naturale russo, invitando i cittadini a spegnere le luci pubbliche di notte e ad abbracciare quella che ha definito “sobrietà” energetica, secondo quanto riportato dall’Associated Press. Avremo quindi una Francia molto più buia.
Parlando alla televisione pubblica, Macron ha detto che mentre la Francia sta cercando di incrementare le fonti energetiche alternative e le nuove forniture di gas naturale, si prospettano tempi duri.
“Questa guerra continuerà. L’estate e l’inizio dell’autunno saranno molto duri”, ha detto Macron, aggiungendo che “la Russia sta usando l’energia, come sta usando il cibo, come arma di guerra. Dobbiamo prepararci a uno scenario in cui dovremo fare a meno di tutto il gas russo”.
Tra i piani per attenuare il colpo di un’interruzione del gas russo, Macron ha proposto un piano di risparmio energetico che, tra le altre cose, ridurrebbe l’uso dei lampioni pubblici.
Il presidente francese è sottoposto a pressioni sempre più forti da parte dell’estrema destra e dell’estrema sinistra del Paese, che lo ritengono responsabile dei fallimenti interni nel tenere sotto controllo i prezzi al consumo e della sua incapacità, per quanto inverosimile, di porre fine alla guerra del presidente russo Vladimir Putin contro l’Ucraina.
Macron ha promesso di aumentare la fornitura di energia rinnovabile nel Paese. Allo stesso tempo, si è impegnato a fare affidamento sull’energia nucleare come soluzione permanente. Il presidente francese punta a un mix 50/50 di energia nucleare ed energia rinnovabile, ma il nucleare balbetta e il rinnovabile è tutto, o quasi, di là da venire. Nel frattempo c’è il buio.
In un altro tentativo di mantenere bassi i costi per i consumatori, la Francia sta preparando un piano di nazionalizzazione dell’energia che vedrà il governo rilevare la quota rimanente del 16% del gigantesco gruppo energetico EDF per più di 8 miliardi di euro, anche per assorbire l’enorme debito della società energetica. Nel frattempo la Francia assomiglierà sempre più alla Corea del Nord, e non solo per la presenza del Caro Leader.
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