Economia
Macron & Putin: Il vertice telefonico che su Ucraina e Iran che mostra la debolezza francese
Macron e Putin si parlano dopo anni: divergenze sull’Ucraina, ma a sorpresa un’intesa sull’Iran. Scopri i retroscena di una telefonata cruciale

I presidenti francese Emmanuel Macron e russo Vladimir Putin si sono sentiti telefonicamente martedì per la prima volta dal settembre 2022, manifestando le loro divergenze sul conflitto in Ucraina ma dichiarandosi disponibili a cooperare per inquadrare il programma nucleare iraniano, dopo i danni causati dagli attacchi israeliani e americani.
Lo scambio era principalmente finalizzato a fare il punto sulla questione iraniana – Parigi e Mosca sono infatti cofirmatarie dell’accordo di Vienna del 2015 sul nucleare iraniano – ma ha riguardato in parte anche l’Ucraina.
Emmanuel Macron ha sottolineato «il sostegno incondizionato della Francia alla sovranità e all’integrità territoriale dell’Ucraina», ha insistito l’Eliseo, mentre la Russia occupa quasi il 20% del Paese. Ha chiesto «l’istituzione, nel più breve tempo possibile, di un cessate il fuoco e l’avvio di negoziati tra l’Ucraina e la Russia per una soluzione solida e duratura del conflitto», ha proseguito l’Eliseo.
Il presidente russo ha avvertito il suo omologo francese che qualsiasi accordo di pace in Ucraina deve essere «globale e a lungo termine, prevedere l’eliminazione delle cause profonde della crisi ucraina e basarsi su nuove realtà territoriali», ha sottolineato il Cremlino, che intende annettere le province conquistate. Per Vladimir Putin, il conflitto ucraino è «una conseguenza diretta della politica degli Stati occidentali», che «da anni ignorano gli interessi di sicurezza della Russia» e hanno creato «una testa di ponte anti-russa in Ucraina».
Nonostante le posizioni molto distanti, i due leader, che hanno parlato «per più di due ore al telefono», hanno concordato di continuare a «scambiarsi opinioni» sul conflitto in Ucraina, ha precisato l’Eliseo.
L’ultimo scambio tra i due leader risale all’11 settembre 2022 e riguardava la centrale nucleare ucraina di Zaporijjia, occupata dai russi e la cui sicurezza era allora minacciata. Il presidente francese, che era stato criticato per aver continuato a parlare con il leader del Cremlino per mesi dopo l’inizio dell’offensiva russa in Ucraina, nel febbraio 2022, aveva poi interrotto ogni contatto, accusando Vladimir Putin di “mentire” sulle sue intenzioni e sulla sua volontà di pace.
Diplomazia in Medio Oriente
Per quanto riguarda il nucleare iraniano, i due leader hanno “deciso di coordinare le loro iniziative e di parlarsi prossimamente per seguire insieme” il dossier, secondo l’Eliseo.
Nonostante i danni subiti dai suoi impianti nucleari, Teheran dispone delle capacità tecniche per ricominciare ad arricchire l’uranio entro “pochi mesi”, secondo il direttore dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica (AIEA) Rafael Grossi.
A questo proposito, i due presidenti hanno ribadito che le crisi in Medio Oriente devono essere risolte «con la diplomazia», ha aggiunto la presidenza russa. Emmanuel Macron ha insistito sulla necessità di «una soluzione duratura ed esigente della questione nucleare, della questione dei missili iraniani e del ruolo dell’Iran nella regione», ha proseguito l’Eliseo.
Oltre al suo programma nucleare, sospettato dall’Occidente di avere finalità militari, Teheran ha sviluppato un ambizioso programma balistico ed esercitato una forte influenza regionale, dalla Siria allo Yemen, oggi seriamente compromessa dalle operazioni israeliane contro i suoi alleati di Hezbollah in Libano e di Hamas a Gaza, nonché contro le sue stesse installazioni militari.
Il presidente francese ha chiesto che gli ispettori possano «riprendere immediatamente il loro lavoro» in Iran, mentre Teheran minaccia di rompere con l’AIEA. Vladimir Putin ha da parte sua insistito sul fatto che l’Iran ha «il diritto» di sviluppare un programma «nucleare civile», ha precisato il Cremlino.
Prezzemolino Macron cerca di tornare in gioco.
Questa telefonata segna il tentativo di Macron di rientrare in gioco sulla scena mondiale. Messo in difficoltà internamente, con un governo instabile e la prospettiva di tagli al welfare, il presidente francese cerca di riconquistare un ruolo centrale. L’idea di riavviare un’antica “amicizia franco-russa” sembra un tentativo disperato.
Tuttavia, il quadro è tutt’altro che roseo per l’Eliseo. Mentre un potenziale “nuovo uomo” come Trump potrebbe rimettere in discussione le dinamiche del conflitto ucraino, Macron è stato presente fin dall’inizio, con risultati scarsi al di là della fornitura di armi. Questa telefonata, al di là delle formalità, ha il netto sapore di un’ammissione di sconfitta per il presidente francese, che ora dovrà giustificare questo riavvicinamento alla Germania, la quale mantiene una linea molto più rigida sul conflitto e punta a un riarmo massiccio. Un atto diplomatico che, più che una vittoria, sembra rivelare la disperata ricerca di rilevanza di un leader in difficoltà.
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