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Macron non esclude l’invio di truppe in Ucraina. L’Europa va verso una guerra con la Russia?

Macron ha affermato che, anche se non c’è ora il consenso per inviare truppe in Ucraina, questa soluzione non è completamente esclusa, e che la Russia deve essere assolutamente sconfitta. Quale direzione sta prendendo la Francia? Si tratta di un ultimatum?

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Emmanuel Macron
Il Presidente francese, Emmanuel Macron

Parlando dopo aver ospitato una riunione di due dozzine di leader europei per discutere dell’Ucraina, Macron ha dipinto un quadro cupo di una Russia le cui posizioni, a suo dire, si stanno “indurendo” sia in patria che sul campo di battaglia.

“Siamo convinti che la sconfitta della Russia sia indispensabile per la sicurezza e la stabilità in Europa”, ha dichiarato.

La Russia, ha detto, sta mostrando un “atteggiamento più aggressivo non solo in Ucraina ma in generale”.

Anche se non c’è “consenso” sull’invio di truppe di terra occidentali in Ucraina, “nulla deve essere escluso. Faremo tutto il necessario per garantire che la Russia non possa vincere questa guerra”, ha dichiarato.

Macron ha affermato che la nuova coalizione sarà creata per fornire all’Ucraina “missili e bombe a medio e lungo raggio per effettuare attacchi in profondità”.

C’è un “ampio consenso per fare di più e più velocemente”, ha aggiunto.

“Non si può escludere nulla per raggiungere il nostro obiettivo. La Russia non può vincere questa guerra”.

Parole dalle conseguene pesanti

Macron ha detto parole pesanti che, in altre epoche, avrebbero portato alla mobilitazione generale e quindi, quasi sicuramente, alla guerra che, in questo caso, sarebbe stata una guerra mondiale. Basterebbe ricordare il caso del Dispaccio di Ems per capire come una comunicazione sbagliata o manovrata o non chiara possa causare una guerra disastrosa e sanguinosa.

In questo caso abbiamo in capo di stato e anche capo dell’esecutivo che, a una riunione internazionale, pubblica, non esclude l’invio di truppe su un campo di battaglia attivo. Qui stiamo correndo sul filo del rasoio, anzi un po’ oltre.

L’Armée de Terre, l’esercito francese

La Russia si sta ‘indurendo’

Il cancelliere tedesco Olaf Scholz e il presidente polacco Andrzej Duda erano tra i circa 25 capi di stato e di governo europei presenti alla conferenza.

Altri stati hanno inviato ministri, con il segretario agli Esteri David Cameron a Parigi per la Gran Bretagna, e anche gli Stati Uniti e il Canada erano rappresentati.

All’apertura della conferenza all’Eliseo, Macron ha detto che gli alleati dell’Ucraina devono dare il via al loro sostegno dopo il terzo anno di guerra.

“Abbiamo assistito a un indurimento da parte della Russia, soprattutto negli ultimi mesi”, ha detto Macron.

Ha affermato che questo si è manifestato con la morte del 16 febbraio del principale oppositore del presidente Vladimir Putin, Alexei Navalny, ma anche con un indurimento delle posizioni della Russia in prima linea, dove sta pianificando “nuovi attacchi”.

Macron ha affermato che è necessario un “salto” da parte dell’Occidente nel suo approccio che “tenga conto della trasformazione della minaccia da un punto di vista militare e strategico”.

La conferenza ha evidenziato la volontà di Macron di presentarsi come campione europeo della causa ucraina, tra i crescenti timori che il sostegno americano possa diminuire nei prossimi mesi.

“Insieme dobbiamo fare in modo che Putin non possa distruggere le nostre conquiste e non possa espandere la sua aggressione ad altre nazioni”, ha dichiarato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky in un breve messaggio video alla conferenza.

Vedremo soldati francesi ed europei in Ucraina?

A questo punto quale sarà l’evoluzione nel caso in cui continui il conflitto e la Russia non si ritiri? Questo messaggio di Macron è da intendere come un ultimatum, come quello che l’Austria inviò al Piemonte il 23 aprile del 1859 e che portò alle seconda guerra d’indipendenza?

Perché, a questo punto, pensare che un discorso di Macron possa fermare eventi bellici che vanno avanti da due anni sembra abbastanza improbabile. Quindi la vera domanda a questo punto è: sono queste parole al vento o avranno delle conseguenze pericolose?


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