Attualità
Lo spettacolo secondo Debord
Guy Debord, artista e filosofo divenuto celebre con il movimento Situazionista, è uno di quei pensatori con il quale bisogna fare i conti, non fosse altro per il fatto che seppe comprendere e analizzare la società dei suoi tempi elevandosi aldisopra dello scontro tra liberisti e comunisti. Difficile da imbrigliare e indigesto anche ai massimalisti marxisti nonostante una comune provenienza stilistica teorizzò non solo una controcultura militante, un’avanguardia artistica mobilitata fuori dalle grigie accademie, quanto un’indagine sociologica capace di attaccare la società dei consumi dalle fondamenta. Un’anarca che reinterpretò il pensiero marxista alla luce di un progresso che invece di condurre alla panacea di ogni male restituendo una società priva di classi sociali, conduceva invece ad un omologazione tale da rendere tanto il proletario quanto il borghesia prodotto di largo consumo.
Attraverso la rubrica INSIGHT di GodSaveTheVintage, che si occupa di indagare avvenimenti misteriosi e personaggi affascinanti, viene ripercorsa la vita di Debord, le sue collaborazioni giovanili e la sua poliedricità; una vita all’insegna dell’arte come sforzo vitalizzante, un futurismo disilluso capace di fare il vuoto intorno a sé. Dalla fondamentale pubblicazione di “La società dello spettacolo” che racconta il ruolo della merce nelle nostre vite e la mediazione delle immagini quali collanti del rapporto sociale tra individui, come si trova scritto” lo spettacolo è “il brutto sogno della società moderna incatenata, che esprime il suo desiderio di dormire. Lo spettacolo è il custode di questo sonno”
Nonostante tale saggio sia stato pubblicato molti anni fa il suo portato culturale è indubbio, specie considerando l’avvento dei social media e l’estetizzazioni nella società dell’apparire; un’analisi sociologica spietata che metteva in guardia dall’avvento di un sistema di governo totalizzante che avrebbe poi raggiunto l’apice con l’implementazione della tecnologia di consumo, allora la TV, perché Debord certo non poteva immaginare che all’uomo sarebbe spuntata un’altra estremità nota come smartphone in grado di portare le immagini a sostituire i rapporti tra individui. Nel video troverete inoltre informazioni sui film diretti da Debord, l’amicizia personale con Lebovici il cui assassinio rimane tutt’oggi un mistero, l’allontanamento dall’italia deciso da Andreotti in quanto soggetto pericoloso per la Repubblica, l’invenzione di Kriegspiel e la morte tramite suicidio, scelta radicale come radicale è stata la sua vita. Buona visione
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