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Lo scandalo della Giustizia: Paragone e Gasparri vs Bonafede

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Bonafede, il ministro della Giustizia, e la sua decisione di liberare i boss della mafia e delle altre organizzazioni criminali stanno ancora facendo un grandissimo scalpore, soprattutto dopo che si è saputo che molti di questi membri pericolosi della società, ben 112,  non sono ancora tornati in carcere, nonostante la fine dell’emergenza, ma sono ancora a casa, vivendo una vita tranquilla e beata.

Ricordiamo che questa decisione, per lo meno molto particolare e da molti ritenuta completamente inopportuna, fu presa tramite una semplice circolare ministeriale, che, fatta da un governo diverso, avrebbe portato ad una vera e propria sollevazione popolare oltre alla chiamata all’accordo Stato mafia., Avremmo avuto Travaglio ululante mattino, mezzogiorno e sera. Invece, dato che lo ha fatto Bonafede, un Cinque Stelle , allora va  tutto bene, e le voci de Il Fatto quotidiano tacciono, addormentate dal maxi prestito per 2,5 milioni di euro garantito dallo stato concesso al quotidiano.

Qui due video altrettanto indignati contro il comportamento di Bonafede, il primo di Gianluigi Paragone, che da via D’Amelio a Palermo dove venne ucciso Borsellino, e dove viene ricordata la dimissione di PIERA AIELLO, deputato del Movimento 5 Stelle , impegnata contro la criminalità organizzata, che ha lasciato il movimento in cui non si riconosce più

Qui invece l’intervento a Radioradio di Maurizio Gasparri, nel quale si contesta tutto l’operato di Bonafede, ricordando i 112 criminali a piede libero, e definendo i Cinque Stelle “La pagina più oscura della politica italiana”. Bonafede scarica la colpa sui magistrati, ma la circolare che li liberò era del ministero.


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