Economia
L’Iran si prepara a veder tagliate le proprie possibilità di Esportazione di petrolio sotto la presidenza Trump
Trump intende applicare sanzioni più dure all’Iran che sta preparandosi a veder ulteriormente tagliate le proprie capacità produttive. Probabilmente vedremo una nuova tornata di sanzioni
Il Ministro del Petrolio iraniano Mohsen Paknejad ha dichiarato mercoledì che l’Iran è pronto ad affrontare eventuali sanzioni aggiuntive sulle sue esportazioni di petrolio.
“Le misure necessarie sono state prese. Non entrerò nei dettagli, ma i nostri colleghi del settore petrolifero hanno adottato misure per affrontare le restrizioni che si verificheranno e non c’è motivo di essere preoccupati”, ha dichiarato Paknejad al servizio di informazione del ministero del petrolio Shana.
Durante il suo primo mandato, il presidente eletto degli Stati Uniti Donald Trump ha stracciato il cosiddetto accordo sul nucleare iraniano, formalmente noto come Joint Comprehensive Plan of Action (JCPOA), e ha reimposto le sanzioni sull’industria petrolifera iraniana e sulle esportazioni nel 2018.
Trump intende ora rinnovare la cosiddetta campagna di “massima pressione” contro l’Iran, per isolare ulteriormente Teheran e ostacolare la sua capacità di sostenere i suoi proxy in Medio Oriente, ha riferito la scorsa settimana il Wall Street Journal, citando fonti informate sui primi piani del presidente eletto.
Il presidente Joe Biden e la sua amministrazione, pur mantenendo in vigore tutte le sanzioni contro l’Iran, non hanno monitorato rigorosamente il rispetto delle sanzioni perché desiderosi di mantenere il flusso di petrolio in mezzo a crisi altrove come l’invasione russa dell’Ucraina.
Ora Trump potrebbe avere un problema personale con l’Iran e probabilmente cercherà di adottare una politica di massima pressione, che potrebbe soffocare le esportazioni di petrolio iraniano, che all’inizio dell’anno avevano raggiunto un massimo di sei anni.
Secondo gli analisti, un forte calo delle esportazioni di petrolio iraniano, se gli Stati Uniti inaspriscono le sanzioni, potrebbe portare a un aumento dei prezzi del petrolio, a parità di altre condizioni.
Tuttavia, le altre possibili politiche di Trump, in particolare i dazi sulle importazioni che si è impegnato a introdurre, potrebbero rallentare la crescita economica globale e statunitense e di conseguenza la domanda di petrolio, notano altri analisti.
Le basse esportazioni di petrolio iraniano colpiranno anche la Cina, che è il principale cliente dell’Iran e che acquista oltre il 90% dei carichi di petrolio di Teheran a prezzi scontati.
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