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L’intervista di Tucker Carlsson, a Putin, ovvero la fine dei media tradizionali che sopravvivono di contributi pubblici

Al di là dei contenuti, Tucker Carlsson ha dimostrato che il giardinetto dell’informazione addomesticata e controllata può essere superato.

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Torniamo a parlare dell’intervista di Tucker Carlsson a Vladimir Putin, ma non per i contenuti, quanto per cosa rappresenta nel mondo della comunicazione.

Quando si parla di “Libertà di parola” e di “Libera informazione” in realtà bisogna consdierare due fatti:

  • prima di tutto che l’editoria è pagata e sovvenzionata dallo stato o dalle autorità sovrannazionali. Prendendo il caso dell’italia, ma altrove è lo stesso, lo stato ha pagato 140 milioni di euro di contributi all’editoria. Le nazioni regolano le licenze per le TV commerciali, possono negarle o renderle più complesse;
  • come dimostra il caso Disney / X l le grandi aziende pensano di essere in grado di ricattare i media tramite la pubblicità e molto spessoo ci riescono. Senza contare gli editori che svolgono altre attività e investono nell’editoria solo per tutelare gli altri propri interessi: in Italia abbiamo l’esempio di Exor.

Per ricordare il peso dei quotidiani italiani su una popolazione di 60 milioni di cittadini, il Corriere della Sera vnedeva 160 mila copie al giorno e Repubblica 90 mila, compresi gli abbonamenti online.

Sapete quante sono state le visioni dell’intervista di Tucker Carlsson? Vediamo il suo post originale su X

Solo il post originale ha avuto 173 milioni di visioni. Non tutti avranno visto le due ore di intervista ma moltissimi ne hanno visto almeno una parte, Inoltre numerosissime sono state le traduzioni , anche in italiano. Le varie versioni italiane con sottotitoki hanno avuto, probabilmente, più visioni di quanti siano i lettori di Repubblica o Corriere. La sola visione di Davide Scifo che abbiamo riportato su Scenari Economici ha avuto 32 mila visioni.

Che senso ha pagare Repubblica o Il Corriere quando, tramite i social media e qualche buon giornalista indipendente, si può far giungee la propria voce ovunque  e lasciare che le persone si costruiscano la propria opinione direttamente. Già Trump era riuscito, parzialmente, in quest’opera, ma poi è stato cacciato dai social media, quindi si è richiuso nel prooprio giardinetto di Truth.

Quindi, al di là dei contenuti, tucker Carlsson ha dimostrato che il giardinetto dell’informazione addomesticata e controllata può essere superato, anzi forse deve essere superato, e questo potrà, in futuro, portare ad una vera rivoluzione.


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