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L’India tira dritto: accordo con la Russia per produrre aerei civili, alla faccia delle sanzioni

L’India ignora le sanzioni USA/UE e sigla un accordo con la Russia per costruire l’aereo di linea SJ-100. Una mossa per l’autonomia strategica che irrita l’Occidente, ma rafforza l’industria locale e risponde a un’enorme domanda interna.

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Mentre l’Occidente si concentra sulla complessa e costosa politica di sanzioni contro Mosca, l’India prosegue imperterrita sulla via del pragmatismo e dell’interesse nazionale. La Hindustan Aeronautics Ltd (HAL), colosso statale indiano nel settore della difesa e dell’aerospazio, ha annunciato martedì la firma di un accordo preliminare con un’azienda russa soggetta a pesanti sanzioni occidentali.

L’accordo è stato siglato con la United Aircraft Corporation (UAC), descritta dal Tesoro statunitense come un’impresa chiave del complesso militare-industriale russo e colpita da sanzioni da parte di Stati Uniti, Unione Europea e Regno Unito.

La mossa segna un passo storico per Nuova Delhi, che mira per la prima volta a produrre un aereo passeggeri completo sul proprio territorio, ma rischia, prevedibilmente, di alimentare nuove tensioni con Washington e Bruxelles. La curiosità è che interessa un aeeo che deriva da una evoluzione svolta, all’epoca, con Leonardo: il SuperJet 100.

Il solito “doppio standard” occidentale

Di fronte alle prevedibili critiche, la posizione dell’India è quella di sempre. Nuova Delhi ha più volte ribadito di non sottoscrivere sanzioni unilaterali e ha criticato l’accanimento occidentale contro i suoi legami con Mosca, definendolo “ingiustificato” e “sleale”.

Il punto, come spesso sottolineato dagli indiani, è l’ipocrisia di fondo: l’Occidente accusa l’India di fare affari con la Russia, ma nel frattempo la stessa UE e gli Stati Uniti continuano ad acquistare beni russi per miliardi di dollari. Una lamentela che, a dire il vero, è difficile da contestare.

Del resto, il testo fornito menziona che i raffinatori indiani potrebbero essere “pronti a ridurre” le importazioni di petrolio russo. Un apparente tentativo di bilanciamento per placare Washington, che però non ferma i piani strategici a lungo termine.

Cosa prevede l’accordo: l’SJ-100

Il memorandum d’intesa, firmato a Mosca, è tecnicamente focalizzato sul Sukhoi SJ-100. Si tratta di un aereo bireattore narrow-body (a fusoliera stretta) progettato per il trasporto regionale, con una capacità tipica di circa 100 passeggeri. L’aereo venne sviluppato nei primi anni 2000 e nel 2007 fu oggetto di una Joint Venture con Alenia, ora Leonardo, per l’assemblaggio e la commercializzazione tramite l’Italia. Un accordo poi naufragato anche per gli eventi ucraini del 2014.

Bisogna dire che, negli anni, il SJ100 è stato oggetto anche di un certo numero di incidenti. Dei 100 aerei consegnati, quattro sono stati distrutti in incidenti aerei, dovuti anche ad errori dei piloti o eventi atmosferici, con numerosi morti.

L’incidente al volo 1492 , 2019

La partnership tra HAL e UAC non nasce oggi. Il colosso indiano costruisce già da tempo su licenza i caccia Sukhoi Su-30MKI per l’aeronautica militare indiana (IAF). Questo accordo rappresenta un’estensione di tale fiducia reciproca al settore civile.

L'”Aatmanirbhar Bharat” e i numeri del mercato

Al di là della geopolitica, la mossa risponde a una precisa strategia economica keynesiana del governo Modi, nota come Aatmanirbhar Bharat (India autosufficiente).

“Questa collaborazione… è un passo verso la realizzazione del sogno dell’autosufficienza nel settore dell’aviazione civile”, ha dichiarato HAL in una nota.

L’investimento è giustificato da un fabbisogno interno enorme. Secondo le stime del settore, il mercato indiano richiederà:

  • Oltre 200 jet per la connettività regionale nei prossimi 10 anni.
  • Ulteriori 350 aerei per servire le vicine destinazioni turistiche internazionali.

Amit Malviya, capo del dipartimento IT del partito di governo (BJP) del Primo Ministro Narendra Modi, ha infatti salutato l’accordo come un impulso decisivo all’ambizione dell’India di diventare un hub manifatturiero globale.

Nello stesso tempo il SU 100 non è un aereo rivoluzionario né in grado di conquistare i mercati mondiali. Nello stesso tempo potrà prendere qualche fascia del mercato indiano, togliendola a Boeing e Airbus che, comunque, in questo momento, non hanno capacità sufficiente. a soddisfare la domanda La questione è però soprattutto politica, nel momento in cui Trump stava discutendo con l’India per un alleggerimento delle sanzioni.

Domande e risposte

Ma l’India non teme ritorsioni dagli Stati Uniti per questo accordo?

L’India sta attuando un delicato equilibrio diplomatico. È un partner chiave degli USA nella strategia anti-Cina (il Quad), ma è anche un cliente storico della Russia per armi ed energia. Nuova Delhi scommette sul fatto che Washington, pur irritata, non possa permettersi di alienarsi il partner democratico più grande del mondo. L’India agisce secondo il proprio interesse nazionale, accettando il rischio di frizioni diplomatiche pur di garantirsi lo sviluppo industriale e l’autonomia strategica.

Perché l’India sceglie un aereo russo e non uno occidentale come Boeing o Airbus?

L’obiettivo primario non è solo acquistare aerei, ma costruirli. L’accordo con la UAC prevede la produzione su licenza e il trasferimento di know-how, permettendo all’India di sviluppare una propria industria aeronautica civile (“Aatmanirbhar Bharat”). Questo è più difficile da ottenere dai colossi occidentali, che preferiscono vendere prodotti finiti. Inoltre, la partnership con i russi sui caccia Su-30MKI è già consolidata, rendendo la collaborazione tecnicamente più semplice.

Che aereo è l’SJ-100 e a cosa servirà?

L’SJ-100 (noto in precedenza come Sukhoi Superjet 100) è un aereo di linea regionale. È un bireattore progettato per rotte a corto-medio raggio, capace di trasportare circa 100 passeggeri. Per l’India è ideale: il Paese ha un’immensa necessità di migliorare i collegamenti aerei tra le città secondarie e terziarie (la “connettività regionale”), dove aerei più grandi come i Boeing 737 o gli Airbus A320 sarebbero antieconomici.

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