Seguici su

Idee & consigli

L’incidenza degli infortuni sul lavoro in Italia

Il dettaglio della situazione italiana per quanto riguarda gli infortuni sul lavoro

Pubblicato

il

Hanno raggiunto quota 652.002 le denunce di infortunio sul lavoro presentate all’INAIL tra gennaio e novembre 2022, 1.006 con esito mortale. Nel trattare gli infortuni sul lavoro in termini numerici, però, è sempre doveroso considerare la possibilità, concreta in base a molteplici evidenze, che i dati riportati dall’INAIL e da altri istituti impegnati in stime del fenomeno siano da integrare con una quota, per natura stessa non definita, di infortuni passati sotto silenzio.

Le denunce mancate, correlate perlopiù al lavoro in nero e ad altre forme di irregolarità, secondo alcune stime potrebbero persino arrivare a raddoppiare le cifre fornite dai dati ufficiali. In alcuni casi a frenare quello che dovrebbe essere un iter risarcitorio automatico in seguito a un incidente sul lavoro può essere una scarsa conoscenza dei propri diritti da parte del lavoratore, che va a sommarsi alle difficoltà pratiche non rare soprattutto in caso di danni di una certa entità. Richiedere l’intervento di professionisti nel settore del risarcimento danni da infortuni sul lavoro, come Risarcimento Danni Italia, società specializzata nel settore, può, in questo senso, fare la differenza.

Ma qual è nel dettaglio la situazione italiana? Analizziamo insieme i dati relativi agli ultimi anni.

I numeri degli open data INAIL

Dagli open data INAIL aggiornati a fine dicembre, emerge che nel complesso, al confronto su base annua, si è registrata una riduzione del numero dei decessi sul lavoro (-9,9%) in un contesto di generale aumento degli incidenti (+29,8%) e delle malattie professionali.

Le denunce di patologie correlate all’attività lavorativa nei primi 11 mesi dello scorso anno sono state 55.732, registrando un incremento del 9,7% rispetto ai dati 2021. Numeri importanti, anche tenendo conto delle fluttuazioni derivanti dall’andamento della pandemia. All’aumento delle denunce correlate alle infezioni da Covid-19, che vanno a incidere sul numero totale degli infortuni rilevati, si è accompagnato un aumento degli incidenti di altra natura, sul posto di lavoro o in itinere, mentre al calo dei decessi legati al contagio da COVID-19 risponde un aumento dei decessi nel tragitto casa-lavoro.

La distribuzione degli infortuni sul lavoro

I settori produttivi maggiormente interessati dal generale incremento degli infortuni sono Sanità e Assistenza Sociale (+125,5%), Trasporto e magazzinaggio (+94,7%), Amministrazione Pubblica (+63,2%) e Servizi di Alloggio e Ristorazione (+59,6%).

Dal punto di vista della distribuzione territoriale, registrano un deciso aumento le denunce provenienti dalle Regioni del Sud (+41,8%), dalle isole (+37,7%), seguiti da Nord-Ovest (+36,1%), Centro (+33%) e infine Nord-Est (+16,1%). Campania, Liguria e Lazio sono le Regioni che in base ai dati INAIL registrano il maggiore incremento percentuale, in linea con una distribuzione piuttosto omogenea del fenomeno lungo la Penisola.

C’è un aumento netto delle denunce da parte delle donne (+49,6%), mentre il numero di uomini infortunati sul lavoro sale del 18,7%. Quasi metà degli infortunati rientra nella fascia d’età tra i 40 e i 59 anni. Aumentano senza grandi differenze tra loro a livello percentuale le denunce di infortunio da parte di lavoratori italiani, extracomunitari e comunitari.

La situazione italiana nel contesto europeo

Il quadro generale delineato consolida la posizione dell’Italia tra i Paesi UE nei quali incidenti e morti sul lavoro rappresentano una realtà numerica di peso e la questione della sicurezza resta un tema sempre attuale. I dati EUROSTAT 2019 vedono il nostro Paese superare la media degli Stati europei per numero di morti sul lavoro sul totale degli occupati, pur posizionandosi al di sotto della media se si considerano i soli infortuni sul luogo di lavoro.

Anche per questo risulta spesso fondamentale affidarsi a professionisti nel settore del risarcimento danni, in grado di analizzare la situazione e capire come meglio muoversi per ottenere un giusto risarcimento. Una consulenza specifica si rende particolarmente utile nel determinare e quantificare il cosiddetto danno differenziale, un indennizzo aggiuntivo rispetto alla sola quota INAIL e al quale il lavoratore avrebbe diritto se fossero accertate mancanze e responsabilità da parte del datore di lavoro in merito all’incidente occorso o alla malattia sviluppata in correlazione all’attività svolta.

All’interno del danno differenziale può inoltre rientrare la richiesta, all’indirizzo del datore di lavoro, di eventuali danni morali ed esistenziali non contemplati dall’indennizzo offerto dall’INAIL. A questo proposito l’affiancamento legale del lavoratore ha un ruolo anche nel valutare l’adeguatezza dell’indennizzo proposto dall’istituto al lavoratore infortunato e nel dimostrare la necessità di rivederne l’importo, se ritenuto insufficiente dall’interessato o dai suoi congiunti. Obiettivo finale sarà sempre e comunque l’ottenimento di un equo e quanto più possibile completo risarcimento.

 


Telegram
Grazie al nostro canale Telegram potete rimanere aggiornati sulla pubblicazione di nuovi articoli di Scenari Economici.

⇒ Iscrivetevi subito


E tu cosa ne pensi?

You must be logged in to post a comment Login

Lascia un commento