Attualità
Limitare la circolazione dei contanti è un attacco alla libertà
Una delle prime proposte del nuovo governo Meloni è stata quella di innalzare il tetto per i pagamenti in contanti a 5.000 euro, rispetto ai 2.000 attuali, e di innalzare a 60 euro la soglia per l’obbligo agli esercenti di accettare pagamenti con i POS.
Immediatamente dopo si è scatenato un putiferio contro queste proposte definendole un aiuto all’evasione, un incentivo alla sottrazione di redditi non dichiarati, uno stimolo indecente verso le attività criminali.
Come al solito in Italia, i temi vengono dibattuti secondo uno schema oramai classico: da una parte gli ultrà del contante e dall’altra i tifosi della moneta elettronica. Il campo su cui si gioca questa partita è, o perlomeno viene presentato dai media del pensiero unico, quello della legalità.
Proviamo a guardare cose accade intorno a noi per capire se questo scontro ideologico è giustificato o meno.
In primo luogo c’è un punto fondamentale sulla questione di cui nessuno parla: il contente è ad oggi l’unica moneta legale in circolazione, mentre la moneta bancaria è moneta ad accettazione volontaria ( come i crediti d’imposta del Superbomus 110% per capirci). Mentre sulla moneta a corso legale il signoraggio spetta allo Stato, sulla moneta bancaria, il signoraggio, ovvero gli interessi che l’utilizzo di questa genera, spettano al sistema bancario… insomma non è la stessa cosa.
In secondo luogo, notiamo che la posizione di molti paesi sull’utilizzo del contante è molto differente; si va dalla Germania, Austria, Ungheria, Olanda ed altri dove non vi sono limiti all’utilizzo del contante, fino alla Grecia che rende possibili pagamenti per solo 500 euro. Per non parlare del fatto che in Europa nessuno ha introdotto per gli esercenti l’obbligo di accettare pagamenti con POS.
La visione è dunque molto meno monolitica rispetto a come ci viene presentata dalla stampa nazionale, sempre e solo in grado di suonare una sola identica nota.
Infine, proprio in queste ultime settimane, abbiamo registrato il probabile nuovo gigantesco caso di evasione fiscale ad opera di una grande multinazionale, la Pfizer Italia , che avrebbe sottratto al fisco italiano profitti per oltre 1,2 miliardi di dollari. Immaginare che queste operazioni, come anche altre nel passato, possano essere state compiute attraverso il prelievo e spostamento di banconote è qualcosa di talmente inverosimile e grottesco da non meritare alcun commento.
La verità è che la limitazione progressiva del contante rispecchia l’idea di arrivare ben presto ad una nuova moneta digitale , stavolta però creata dalle banche centrali e non da quelle commerciali, in grado di poter essere utilizzata per ogni forma di pagamento.
https://www.bis.org/about/bisih/topics/cbdc.htm
Questa moneta di banca centrale, collegata all’identità digitale ed alle certificazioni necessarie per poterla utilizzare, di fatto rappresentano il tentativo di realizzare un controllo sociale totale sulle persone, imprese e famiglie sul modello del credito sociale cinese.
Il contante per questo motivo deve essere difeso senza alcun dubbio, così come il suo utilizzo reso sempre possibile e senza limiti.
Si sta combattendo una guerra di libertà e dobbiamo noi tutti aver chiaro da che parte stare.
Stefano Di Francesco
Vice-Presidente dell’associazione Moneta Positiva
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