Euro crisis
L’Europa vorrebbe salvare la Grecia chiedendo un avanzo primario a salire dall’1% al 3,5%: missione impossibile per Atene! Solo l’Italia ci riesce eppure da Berlino continuano ad imporci l’austerità…
Eh si, ad approfondire le notizie si hanno delle belle soprese. Oggi l’Europa, quella “amica”, quella che solo a parole vorrebbe salvarti mentre nella migliore delle ipotesi ti abbandona al tuo destino, chiede in cambio dell’ossigeno costituito da nuovi prestiti alla Grecia [che non sarà mai in gradi di ripagare, ndr] un avanzo primario del 3,5% nel 2018: penso che nessun paese sia mai stato in grado di avere un tale avanzo primario per un periodo prolungato, 3,5% dal 2018 in avanti…. Mi vien da dire che forse solo se i greci trovassero l’oro o il petrolio sotto il Partnenone potrebbero ragggiungere tale obiettivo, ma dovrebbero trovarne tanto…
Come indicato da Reuters oggi:
“BRUXELLES, 3 giugno (Reuters) – I creditori internazionali chiedono che la Grecia abbia un obiettivo di avanzo primario dell’1% quest’anno, che poi aumenti gradualmente fino al 3,5% nel 2018. E’ quanto dicono funzionari della zona euro.”
A guardare bene i dati, l’Italia è il paese con l’avanzo primario migliore e più stabile di tutti i paesi EU. Ma tale risultato viene raggiunto grazie ad un risparmio privato pari a svariate volte il PIL se si considerano anche gli immobili; inoltre l’Italia ha una struttura economica basata sulla manifattura export oriented, siamo senza dubbio un paese ricco. La Grecia ha invece un rispamio relativamente bassissimo, un’economia con pochissime industrie e di queste poche fanno export se non di prodotti agricoli. Quello che voglio dire è che tali e tanti successi e ricchezze italiche non ci salvano comunque dalle dure critiche tedesche vestite da perenne austerità, Berlino è sempre interessata a spazzare via i propri avversari anche se solo economici. E dunque mi azzardo ad affermare che chiedere oggi lato tedesco alla Grecia un 3,5% di avanzo primario dal 2018 è un’enorme presa per i fondelli, non serve certamente a salvare Atene ma solo a comprare tempo per i germanici con il fine di affossare il vero avversario tedesco, quello ricco, appunto l’Italia…
A latere faccio notare che nel 2011 la Germania era veramente preoccuppata della propria situazione economica ed anche lo Spiegel lo faceva ben capire, si vedeva chiaramente come l’avversario economico tedesco fosse – incredibile, ma solo fino ad un certo punto e comunque solo per i disinformati – proprio l’Italia:
E si noti nell’articolo dello Spiegel del 2011 – a nome di Neurkirch e Reiermann – che effettivamente il periodo migliore per far scoppiare il panico al fine di abbattere l’avversario italiano era proprio il 2011, visti i bonds i scadenza nel 2012 per l’Italia. Dunque ecco la giustificazione tempificata della crisi dello spread.
Ah, dimenticavo l’ammissione più importante dello Spiegel, quella secondo cui la Germania non stava così bene nel 2011 almeno economicamente, eccola qua [si dice testualmente: “ITALY’S FINANCES ARE IN MUCH BETTER SHAPE“:
Questo per dire che la teoria secondo cui è stato il relativo successo di un’economia poco finanziarizzata come quella italiana [fatto che rischiava di farci uscire come vincitori dalla crisi subprime del 2008 rispetto ai cd. “partners” EU] a determinarne l’attacco al Paese con la crisi dello spread non è così campata in aria, anzi. E dunque tale aspetto secondo chi scrive comportò azioni di sabotaggio economico nei confronti del Belpaese o qualcosa di simile, guarda caso i BTP iniziò a inopinatamente a venderli proprio Deutsche Bank.
Mi sono deciso ad andare a cercare in rete se qualcuno che parla straniero la pensa in modo simile al nostro di Scenarieconomici.it, ossia che l’euro da speranza che era nel 1999 è diventato una condanna per un paese ricco come l’Italia. Alla fine ho dovuto rilevare che, incredibilmente, più si scende di livello nella spiegazione degli eventi della crisi italiana e dell’annesso problema euro più si trova supporto. Ecco cosa dice il sito inglese www.economicshelp.org, il sito della didattica per gli studenti inglesi di economia (!), nella sezione “Italian Debt Crisis“:
“If Italy could devalue it would help boost export and improve economic growth“.
Ed ancora: “If Italy has an independent Central Bank to print money to buy bonds, Italy wouldn’t be seeing crippling bond yields. This might give it the opportunity to grow out of the debt. But, instead they are being forced into policies of austerity which are exacerbating the crisis rather than solving it.”
Non vi suona famigliare? Non sono forse gli argomenti che stiamo promuovendo da tempo? Dobbiamo renderci conto che quelli di Berlino ci stanno scientemente facendo affogare nel debito e sembra che noi non vogliamo nemmeno reagire…
Ma non siamo soli. Ed anzi, saremo sempre di più a comprendere e – speriamo – a non accettarlo.
Mitt Dolcino
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