Cultura
L’EURO E LA “VIA RENZIGENA” ALLA DECRESCITA (IN)FELICE (tutti come novelli pellegrini penitenti)
Fig. 1: Statua del Pellegrino (Clonmacnois – Irlanda)
“Un monaco disse un giorno ad alta voce:
– Io mi astengo dal peccato perché…
– Alt! – lo interruppe il santo abba Isaia. – I motivi per cui ci asteniamo dal peccato sono a volte più vergognosi del peccato stesso.”
(R. Kern)
Cronostoria della decrescita (in)felice che dobbiamo attuare per redimerci da un debito pubblico elevato:
A fine 2013 il governo pubblica nel MEF le previsioni per il 2014:
– crescita dell’1,1%;
Immediatamente dopo, arrivano le più realistiche previsioni di enti e istituti mondiali:
– Istat 0,7%
Commissione Europea 0,7%
– Fondo Monetario Internazionale 0,7%
– Ocse 0,6% (World Economic Outlook)
Tra gennaio e febbraio le nuove stime aggiornate diventano:
– Commissione Europea 0,6%
– Fondo Monetario Internazionale 0,6%.
– UBS 0,4%
In un mio precedente pezzo segnalavo i driver della crescita ed indicavo la medesima in un potenziale crescita massima (se tutto andasse bene) intorno allo 0,4%, massimo 0,5%.
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https://scenarieconomici.it/eurofollie-letta-fara-calare-il-debito-pubblico-2014/
1) 20 MILIARDI DI DEBITO RIMBORSATO ALLE AZIENDE (che spera diventino maggiori consumi privati e maggiori investimenti aziendali e che secondo me non accadrà visto che per la più parte dovranno coprire le voragini bancarie lasciate dalle aziende fallite o in situazione prefallimentare)
2) LA RIPRESINA MONDIALE (secondo il Fondo Monetario Internazionale il PIL mondiale crescerà dall’attuale 3% al 3,7% e in base ai parametri del ministero delle finanze – MEF – questo 0,7% determina un spinta dell’export aggiuntiva pari al suo 20%, ovvero uno 0,14%.
3) A LAVORARE IN NEGATIVO VI SARANNO I CIRCA 10-15 MILIARDI DI IMU E ALTRE TASSE (stima di vari enti privati italiani) NON ANNUNCIATE NEL VALORE MA PIU’ O MENO QUANTIFICABILI IN TALE MISURA RIMANDATE NEL 2013 AL 2014.
Al netto dei moltiplicatori fiscali, ed in assenza di altre manovre finanziarie. I driver della crescita saranno esclusivamente:
1) DELTA G = 5 MILIARDI DI EURO (0,33%);
2) DELTA EXPORT DA VARIAZIONE CRESCITA PIL MONDIALE (0,17%).
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Ora noi, con l’avvento del Messia della Nientology, siamo costretti ad apportare delle leggere variazioni ai suddetti conti, modifiche necessarie per avviare l’incamminamento lungo il percorso “Renzigeno” di redenzione dai peccati. Siamo tutti dei novelli pellegrini penitenti!
Fig. 2: Il Pellegrino del marchio “la Via Francigena”
Vediamo un pò:
Driver di crescita della Nientology
Nr. 1: L’export
Attenzione, quando fu realizzata la prima previsione, il FMI aveva in mente una crescita mondiale che sarebbe passata dal 3 al 3,7%. Questo incremento di 0,7% si sarebbe tradotto in maggior export per l’Italia nella misura del 20% = 0,17%!
Però è intervenuta una complicazione, se FMI e OCSE pensavano che l’export sarebbe aumentato (ad esempio per l’OCSE del 3,6%) in conseguenza di una tale crescita, adesso le stime mondiali del FMI parlano di una crescita contratta al 3,4 e non più al 3,7%! Come tale, il governo si attende circa un più 20 miliardi di euro di export, ovvero di maggior PIL.
Ed in effetti, le esportazioni sono leggermente migliorate 2014 su 2013.
Si può pertanto ipotizzare che questo 0,17% potrà effettivamente verificarsi.
Nr. 2: il rimborso dei debiti della Pubblica Amministrazione alle aziende
In questo caso il caro Nientologo, avvalendosi dei risparmi delle Poste (e quindi degli anziani) che la Cassa Depositi e Prestiti ha fermi presso il conto corrente al Tesoro, cercherà di ridare non 20 ma ben 60 miliardi di euro alle aziende. Di tal guisa, ipotizzando che la propensione media agli investimenti sia quantomeno il 21% (media sul PIL del 1991-2011-fonte Investire Oggi) almeno un 12 miliardi potrebbe tradursi in maggior crescita per Variazione di I (investimenti).
Nr. 3: Piano investimenti nelle scuole
Letta ha fissato in 150 milioni di euro le spese per la manutenzione delle Scuole. Renzi ci mette sopra altri 400 milioni sotto forma di mutuo e altri 80 milioni di euro l’anno per altri 12 anni circa.
In pratica abbiamo un Delta G (investimenti pubblici) per 0,5 Miliardi di euro.
Nr. 4: I Consumi
La domanda interna, il maggior macroaggregato del PIL, pari in Italia all’82% del PIL stesso, dopo essere calata del 2,6% nel 2013 gli enti di previsione prevedono rimanga invariata nel 2014. Ed invece dopo gennaio e febbraio possiamo già affermare quanto segue:
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http://www.lettera43.it/economia/aziende/crisi-consumi-in-discesa-a-gennaio-2014_43675124067.htm
Per indice Confcommercio calo dello 0,3% mensile e 1,6 annuo.
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Ma d’altronde la Confcommercio aveva sin da Novembre avvisato tutti:
Ergo, se i consumi faranno -0,2% su base annua, l’azione negativa sul Pil sarà pari a -0,16% del Pil!
Nr. 5: La riduzione del cuneo fiscale tramite la spending review
Teoricamente, pur incrementando i consumi, è assolutamente insignificante come manovra perché i tagli alla spesa pubblica sono comunque denaro sottratto dalle tasche di A (che li avrebbe spesi comunque nella sua zona di operatività) per versarlo nelle tasche di B (che li spenderà nella sua di zona di competenza). Quindi a livello macroeconomico l’operazione è nulla se non fosse che dovremmo ricordarci di una cosa:
– il moltiplicatore della spesa pubblica è 1/(1-c);
– quello dei tagli è c/(1-c)
Dato che c è una frazione di 1, cioè è una propensione ai consumi misurabile in 0.82, il moltiplicatore dei tagli porta ad una contrazione del PIL in questo caso di redistribuzione del denaro all’interno delle varie voci. Occhio che non è da trascurare tale fenomeno, un taglio di 10 miliardi alla spesa pubblica messo in tasca a cittadini che spendono l’82% del proprio reddito (e il 18% lo risparmiano) comporta una contrazione del PIL di 2 miliardi di euro (-0,13%)!
Paradossale vero? Penso che tramite la spending review messa in tasca ai cittadini i consumi ripartano ed invece li contraggo!
Poveri inetti!
Nr. 6: Piano di riduzione del deficit di bilancio
Letta ha dichiarato il 3% dei deficit sul PIL. Noi sappiamo che ha barato e che sui conti ballino circa 12-13 miliardi di deficit nascosto (0,7-0,8%). Ecco che ora lo stato ha pianificato di conseguire il 2,5% mentre la Commissione Europea, comunque felice, sottolinea che si passerà dal 3% al 2,6%. Questo comporta uno 0,4% in meno di Spesa Pubblica.
Ora se mettiamo insieme tutti questi elementi ci troviamo questi dati:
Attenzione: i 60 miliardi della CDP che Renzi vorrebbe prendersi per pagare le aziende e che si spera si trasformino in investimenti sono una variabile di crescita molto aleatoria in quanto IN REALTA’ SERVONO PER METTERE A POSTO I CONTI DELLE BANCHE CREDITRICI PRIMA CHE ENTRI IN GIOCO (ad elezioni europee passate) L’EBA. SONO QUINDI UN SECONDO REGALO AL SISTEMA BANCARIO DOPO IL DECRETO BANKITALIA CHE AVEVA GIA’ REGALATO CIRCA UNA 40INA DI MILIARDI DI EURO!
Ma torniamo ai nostri conti, possiamo notare che per via della polvere nascosta dal duo Leptas-Sakkodannis nel 2013 (da noi sempre evidenziate) e per via delle decisioni di rientro dal deficit concordate con la commissione europea (che sottrae moneta all’economia perché riduce un aggregato del PIL) la crescita 2014 NON E’ COSI’ SCONTATO CHE SIA POSITIVA.
Se lo sarà, al massimo potrà essere di circa uno 0,5%, ma il rischio grande è che in realtà si riverifichi un -1%!
Faccio presente che se si verificasse l’ennesimo punto di decrescita ci ritroveremmo con un’economia contratta di altri 15 miliardi di euro. Ciò significherebbe quantomeno:
– altri 300.000 disoccupati (a 50.000 euro di ricavi procapite);
– altre 50-60.000 chiusure e fallimenti (se prendo una media di 6-7 dipendenti per azienda).
E ancora non abbiamo considerato il danno da prima rata del Fiscal Compact: quasi 50 miliardi di debito pubblico da rimborsare a mezzo corposi avanzi primari che significherebbero altri 900.000 disoccupati e oltre e altre 200.000 chiusure/fallimenti !
Si dirà: si snellisca lo stato rinnovando la Pubblica Amministrazione (a volte citando come esempio la Francia nota per la qualità della sua PA.
Bene, osservate questo grafico ricavato dal sito dell’ISTAT:
Non mi pare che l’Italia abbia una situazione, così per dire, da paese comunistissimo!
E’ invece vero che abbiamo una Pubblica Amministrazione basata sulle regole (quindi ottocentesca) e non sugli obiettivi (cioè moderna). Forse, questo, potrebbe essere l’unico campo in cui Renzi dovrebbe impegnarsi, per il resto lui e i suoi predecessori rappresentano il nulla assoluto, la menzogna e l’inganno!
Ma sarà mai possibile portare la gente a rimpiangere i Tremonti e i Berlusconi? Purtroppo ho scoperto, grazie a Monti, a Letta e a Renzi che è verissimo il detto di Bertrand Russell:
“I nove decimi delle attività di un governo moderno sono dannose; dunque, peggio son svolte, meglio è.”
(Bertrand Russell)
Economia 5 Stelle
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