Attualità
Letta abbandona il Parlamento e va ad insegnare a Parigi a Science Po. Per caso, era la stessa Università che dietro incarico di Nens (PD) diceva che bisognava vendere Finmeccanica?
Allora, io non sono di sinistra e lo dichiaro prima di iniziare il commento. Oggi però ho letto una notizia incredibile, che mi fa (purtroppo) esser fiero della mia “non appartenenza” al sodalizio sinistro, soprattutto quello lettiano/bersaniano: Enrico Letta, ex primo ministro italiano in quota PD, da molti considerato troppo amico dell’Europa – come Monti, il suo Governo fece passare provvedimenti al limite dell’accettabilità per la cittadinanza italica – ci informa che si dimette da parlamentare e va ad insegnare a Science Po a Parigi in quanto vuole vivere del proprio lavoro (…).
Io non so se sto sognando, se è un incubo, uno scherzo o cosa: insomma, un ex primo ministro italiano va ad insegnare all’Università di Scienze Politiche [notasi, non una Università a caso, ci hanno studiato Mitterand, Pompidou, Hollande, Chirac e pure Sarkozy, primi ministri come De Villepen, Jospin, Fabius, Juppè, più tutti i segretari del partito socialista dai fatti di Epinay….] di un paese che brilla per aver storicamente approfittato del benessere italico, un mare di cointeressenze [Montedison, Parmalat, Galbani, Invernizzi, LoroPiana, Bulgari, Fendi, Gucci, BNL, Cariparma, Bottega Veneta solo per citare i primi nomi che mi vengono in mente]? O il caso Ustica, con aerei partiti dalle basi corse per invadere lo spazio aereo italiano? O l’ingerenza in Libya anti Gheddafi ed anti Berluconi del 2011? O il risolino di Sarkozy con la Merkel contro l’Italia…. Per Vostra informazione Nens, il think tank dell’ala sinistra del PD (Bersani), alcuni anni fa aveva incaricato Lisa Jeanne, ricercatrice francese di Science Po [non si poteva incaricare un italiano?, ndr], di fare una valutazione sulla strategia di Finmeccanica, la nostra azienda della difesa. Immaginate cosa venne fuori [Finmeccanica tra sviluppo e crollo], qualcosa di simile a dire che la strategia di Finmeccanica ed i risultati consiglierebbero di fatto un consolidamento in un gruppo più grande! Se non ci credete leggete il report citato in calce, nei riferimenti* notando che ci sono tre interventi della Jeanne per Nens, io vi ho proposto solo il primo.
Ma la storia non finisce qui. Se andiamo a prendere un bellissimo articolo del grande Tamburini del 2013 sul Corriere, quel Tamburini che fu direttore di Radio 24 ed inventore del format radiofonico attuale di estremo successo (anche lui probabilmente sostituito al giornale di Confindustria per far spazio ai soliti noti) otteniamo una chiave di lettura modernissima nella storia attuale di Enrico Letta e dei rapporti – dovrei dire interessi – francesi per le nostre aziende soprattutto della difesa, chiave di lettura che vi propongo ed anzi vi cito in calce. Il caso Avio in cui la Francia fece carte false per comprarsela durante il governo di un primo ministro che ben conosciamo la dice lunga…. Tutto questo fa scopa con la conclusione della ricercatrice Jeanne per Nens, ci si era solo dimenticati di dire che il consolidamento doveva andare verso un’azienda francese…
Tanto per farla breve, leggendo il pezzo di Tamburini ripreso da Formiche penso si possa chiaramente desumere che Letta ben poteva andare a lavorare per Science Po a Parigi, infatti sembra emergere nell’articolo del 2013 il sottile beneplacito lettiano per la vendita di parte di Finmeccanica assecondando gli appetiti, guarda caso, francesi! E pure del settore difesa!!! Ditemi se sbaglio, vi prego, per altro Formiche fa parte del “giro” di Repubblica se non sbaglio… Per inciso, Science Po è dove vengono elaborate le linee strategiche e geopolitiche francesi, poi attuate dai vari apparati statali (…).
A questo punto sono tenuto a concludere, leggendo l’articolo proposto, che per quanto mi riguarda è meglio uno come Renzi del giovane-vecchio Enrico Letta, se non altro il fiorentino sta combattendo per tenersele le aziende nazionali sistemiche, di poco gli incarcerano anche il padre per essersi rifiutato di privatizzare ENEL sotto il 30% anche se poi ha dovuto cedere (…) [Renzi è un seguace del grande fiorentino La Pira che combattè e vinse per non far vendere Nuovo Pignone, facendolo poi acquisire da E. Mattei, ndr]. Almeno questo è quanto percepisco fino ad ora.
(Notasi: dico questo pur non essendo assolutamente d’accordo con l’ex sindaco in relazione alla troppa accondiscendenza con l’Europa tedesca oltre ad essere assolutamente contrario al rispetto dei parametri austeri di Maastricht in quanto stanno causando una lenta morte da eccesso di tasse per il Belpaese).
Leggete con attenzione l’articolo di Formiche** ed anche i vari articoli del Corriere*** sull’argomento e fatevi la vostra opinione, secondo me si capisce che non è necessariamente un male – anzi… – per l’Italia se Letta si dimette dal Parlamento e va ad insegnare a Parigi. Anzi, fosse per me potrebbe prendere anche la nazionalità francese, non me ne dispiacerei affatto…
Il punto è che Finmeccanica durante la presidenza di G.W. Bush potè estendere il suo raggio di azione “sul campo” anche con l’acquisizione di Drs Technologies, probabilmente attirandosi le ire e le invidie europee (…). Oggi, evidentemente, anche qui si paga dazio.
In conclusione permettemi un solo commento personale: a quando una classe politica italiana che riesca a fare veramente gli interessi del Paese, a tutto tondo? In questi termini spero che Letta possa insegnare qualcosa anche a noi al suo rientro dalla nuova Gallia, dopo aver appreso oltre che insegnato in terra di Francia…
Mitt Dolcino
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* http://www.nens.it/zone/pagina.php?ID=8&ID_pgn=808&ctg1=Analisi&ctg2=Nessuna
** http://www.formiche.net/2013/09/21/avio-finmeccanica-safran-eads/
***
– http://www.corriere.it/economia/corriereconomia/13_ottobre_17/avio-spazio-l-offerta-safran-golden-share-dipendenti-soci-5c60b7f6-3700-11e3-ab57-6b6fcd48eb87.shtml
– http://archiviostorico.corriere.it/2013/novembre/29/Finmeccanica_con_Safran_rotta_Avio_co_0_20131129_dab8f26a-58c2-11e3-b244-abcef0919576.shtml
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