Attualità
L’impero turco dei droni si espande in Italia: Baykar, dopo Piaggio, crea con Leonardo il colosso LBA Systems
Leonardo e Baykar creano LBA Systems, un colosso dei droni in Italia. Ma basterà? Tra l’eredità di Piaggio e la sfida della produzione di massa, la vera scommessa è il futuro dual-use.

Il Salone Internazionale dell’Aeronautica di Le Bourget diventa il palcoscenico di una mossa che ridefinisce gli equilibri della difesa europea. Leonardo e la turca Baykar Technologies hanno ufficializzato la nascita di LBA Systems, una joint venture paritetica (50% ciascuno) destinata a diventare un attore dominante nel campo dei sistemi aerei senza pilota (UAS).
L’annuncio, che segue un primo memorandum d’intesa siglato a Roma nel marzo 2025, non è una semplice partnership industriale, ma rappresenta il secondo, potentissimo tassello della strategia di Baykar in Italia. Non si può infatti analizzare questa notizia senza collegarla alla recente e clamorosa acquisizione di Piaggio Aerospace da parte della stessa Baykar, un’operazione che ha di fatto consegnato al colosso di Istanbul il controllo di uno dei fiori all’occhiello (seppur travagliato) dell’industria droni italiana. Come già anticipato da Scenari Economici in questo articolo, l’alleanza era nell’aria, ma ora i contorni sono definiti e le implicazioni ancora più profonde.
Cosa Prevede l’Accordo
LBA Systems avrà sede legale e operativa in Italia, un dettaglio non da poco che localizza sul territorio nazionale il cuore pulsante del nuovo gigante, che, tra l’altro potrà quindi sfruttare eventuali misure europee. La divisione dei compiti è chiara e sfrutta le sinergie tra i due gruppi:
- Baykar, forte del successo globale dei suoi droni (come il celebre Bayraktar TB2), si concentrerà sulla progettazione e sviluppo delle piattaforme senza pilota.
- Leonardo metterà a disposizione la sua eccellenza nei sistemi elettronici, carichi utili (payloads), sensoristica, e soprattutto, la sua competenza strategica nella certificazione e nell’integrazione in ecosistemi multi-dominio (teaming e swarming tra velivoli con e senza pilota).
Le Voci dei Protagonisti
Roberto Cingolani, CEO di Leonardo, ha parlato di “nuova alleanza strategica internazionale” per affrontare “sfide senza precedenti”, sottolineando come l’operazione sia un pilastro del piano industriale di Leonardo volto all’internazionalizzazione.
Ancor più diretta la visione di Selçuk Bayraktar, Presidente e CTO di Baykar, che ha definito la partnership un “catalizzatore per il futuro”, mirando a costruire una “nuova generazione di sistemi senza pilota” basata sull’intelligenza artificiale per garantire la “sicurezza globale”.
Analisi e Prospettive Future: Il “Polo” Italo-Turco dei Droni
Al di là delle dichiarazioni ufficiali, la nascita di LBA Systems, unita al controllo di Piaggio Aerospace, crea di fatto un potentissimo polo industriale dei droni in Italia a fortissima trazione turca. La domanda sorge spontanea: quale sarà il ruolo degli asset ex-Piaggio in questa nuova architettura?
Le evoluzioni possibili sono molteplici e drammaticamente strategiche:
- Integrazione Industriale: È quasi certo che gli stabilimenti e il know-how di Piaggio Aerospace (in particolare sul drone P.1HH HammerHead) verranno in qualche modo integrati nelle attività di LBA Systems. Baykar potrebbe utilizzare la capacità produttiva italiana per servire il mercato europeo, superando eventuali barriere politiche e industriali.
- Dominio Tecnologico: Con le piattaforme Baykar e l’elettronica Leonardo, LBA Systems avrà un portafoglio prodotti quasi imbattibile, in grado di competere sia con i colossi americani che con quelli israeliani. Il coinvolgimento diretto di Leonardo garantisce inoltre un canale preferenziale per le certificazioni NATO e UE. Byaktar è attaulmente il maaggior produttore di UAV al mondo.
- Impatto sulla filiera italiana: L’accordo coinvolgerà siti Leonardo di eccellenza come Ronchi dei Legionari (centro per i droni), Torino (ingegneria), Roma Tiburtina (multi-dominio) e Grottaglie (compositi). Questo significa un potenziale indotto positivo, ma anche una crescente dipendenza strategica dalle decisioni di un’azienda, Baykar, che risponde direttamente a logiche geopolitiche di Ankara.
Questa Joint Venture costituisce un’opportunità, ma pone anche qualche domanda su quale direzione voglia prendere questa collaborazione, su quale livello di sofisticazione voglia raggiungere. Alcuni dei prodotti iniziali di Bayktar, come il TB2, iniziano ad essere superati, mentre la produzione di droni richiede anche una capacità produttiva che vada ben oltre il singolo prototipo o la produzione di piccola serie, ma richiede una produzione di serie in grandi volumi. Per questo, al contrario di quanto facciano i produttori europei attuali, sarebbe molto più utile progettare una produzione doppio uso, civile e militare, piuttosto che una semplicemente militare: una volta riempiti i magazzini, con quale scusa si manterranno le fabbriche aperte?
Grazie al nostro canale Telegram potete rimanere aggiornati sulla pubblicazione di nuovi articoli di Scenari Economici.

You must be logged in to post a comment Login