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Economia

Russia-Egitto, crescono le relazioni sul nucleare

Le relazioni fra Russia ed Egitto sono ottime, nonostante le pressioni occidentali, e questo perché la Russia è essenziale nella crescita industriale ed economica del paese africano, soprattutto in questi momenti di conflitto mediorientale

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Mappa dell'Egitto
Mappa dell'Egitto

Nel febbraio di quest’anno, Egitto e Russia hanno celebrato 80 anni di relazioni diplomatiche bilaterali. L’indicazione più importante che questi legami decennali si stanno espandendo verso nuovi orizzonti è stata l’inaugurazione della fase finale della centrale nucleare egiziana di El Dabaa, avvenuta un mese prima.

Il 23 gennaio, il presidente egiziano Abdel Fattah el-Sisi e il suo omologo russo Vladimir Putin hanno praticamente gettato le fondamenta della quarta unità di potenza della centrale nucleare, sviluppata dalla Russian State Atomic Energy Corporation (ROSATOM).

La tanto attesa centrale nucleare, situata lungo la costa mediterranea dell’Egitto, è costata 28,75 miliardi di dollari, di cui l’85% è stato finanziato dalla Russia e dovrà essere ripagato dall’Egitto con un prestito di 22 anni con un tasso di interesse annuale del 3%.

Gli interessi prevalgono sulle pressioni

Gli esperti ritengono che il progetto nucleare abbia ulteriormente rafforzato la presenza della Russia nella regione, bilanciando l’influenza degli Stati Uniti nel processo.

Il primo giorno del 2024, l’adesione dell’Egitto al blocco economico BRICS è entrata ufficialmente in vigore quando la Russia ha assunto la guida del gruppo, che ora comprende 10 paesi.

Con l’adesione ai BRICS, si ritiene che l’Egitto stia cercando di alleviare il dominio del dollaro USA nell’economia del paese nordafricano, in una crisi finanziaria che non perdona, innescata da fattori interni ed esterni, come la svalutazione della moneta e la guerra di Israele contro la vicina Striscia di Gaza.

Negli ultimi mesi si è cercato di attuare quella che gli economisti chiamano “de-dollarizzazione” per ridurre la dipendenza dal dollaro negli scambi commerciali, anche se questo non moltiplicherà megicamente le esportazioni e la devastante bilancia commerciale egiziana non tornerà magicamente in attivo

Bilancia commerciale dell’Egitto

All’inizio dello scorso anno, la banca centrale russa ha aggiunto la sterlina egiziana al tasso di cambio russo. Tuttavia, il dollaro verde continua a dominare, ma il suo valore rispetto alla sterlina egiziana fluttua nel mercato parallelo e informale.Al contrario Russia ed Egitto, almeno nel breve periodo, possono stabilire cambi bilaterali sulla base di accordi politici, limitanto la svalutazione della Sterlina egiziana e trovando un mercato per il petrolio e le materie prime russe.

Un fattore importante che oscura le relazioni dell’Egitto con la Russia è che il Paese nordafricano è il più grande importatore di grano al mondo.

Nel corso degli anni, la maggior parte del fabbisogno di grano del paese è stato fornito dall’Ucraina e dalla Russia. Dopo la guerra in Ucraina, l’Egitto dipendeva dalla Russia e da altri Paesi, come l’India, per garantire il suo fabbisogno di questo bene strategico.

Al Daaba, centrale nucleare egiziana costruita con l’aiuto russo

Il modello Nasser

Putin è stato uno dei primi sostenitori dell’autocrate egiziano anche prima che Sisi diventasse ufficialmente presidente nel 2014, ma i legami tra il Cairo e Mosca sono sempre stati dominati da interessi reciproci.

Sisi sembra aver imparato dal migliore, seguendo le orme del defunto presidente Gamal Abdel-Nasser che negli anni ’50 e ’60 aveva cercato l’aiuto dell’allora Unione Sovietica, guidata dalla Russia, per sostenere l’Egitto contro il dominio degli Stati Uniti e la guerra del paese con Israele.

“Dopo aver preso il potere, diventando il leader de facto dell’Egitto nel 2013, Sisi ha cercato con forza il sostegno dei principali rivali di Washington, Russia e Cina. Gli Stati Uniti, sotto l’ex presidente Barak Obama, si erano spesso opposti alla cacciata del primo presidente egiziano democraticamente eletto, Mohamed Morsi”, ha dichiarato un importante analista politico egiziano a The New Arab.

“La nomina dell’ex capo della Corte Costituzionale Suprema Adly Mansour a presidente ad interim dopo la destituzione di Morsi non è stata altro che una farsa per permettere a Sisi di assumere il potere”, ha aggiunto l’analista, che ha chiesto di rimanere anonimo per motivi di sicurezza.

L’Egitto ha anche acquistato armi avanzate multimiliardarie da Mosca e Pechino, ignorando le ripetute minacce degli Stati Uniti. Il vitale settore turistico del paese dipende anche dai turisti russi e ucraini che affollano le località del Mar Rosso.

Si ritiene che la visita di Sisi a San Pietroburgo dello scorso anno abbia rafforzato ulteriormente i legami bilaterali in un contesto di malcontento globale nei confronti della Russia a seguito della sua guerra contro l’Ucraina.

In seguito all’invasione russa dell’Ucraina, Sisi ha mantenuto una  posizione intermedia nei legami del Cairo con Mosca, poiché è stato pressato dalle potenze mondiali a prendere una posizione decisa. Durante il loro incontro, Putin ha detto pubblicamente a Sisi che l’Egitto rappresenta un terzo dell’interscambio commerciale della Russia con il continente africano nel suo complesso.

“La Russia sostiene l’Egitto sapendo che è il paese arabo più influente, anche se non il più ricco. Così facendo, Putin ha guadagnato influenza nella regione, entrando in competizione con il suo rivale di sempre, gli Stati Uniti”, ha dichiarato un analista strategico a TNA.

“D’altra parte, Sisi ha fatto ricorso alla Russia, probabilmente come piano B, dopo essersi inimicato gli Stati Uniti per il colpo di stato contro Morsi. In fin dei conti, l’Egitto possiede l’esercito più forte dell’Africa e del mondo arabo”, ha aggiunto l’analista a condizione di anonimato a causa della delicatezza del suo incarico.

Nel 2023, l’esercito egiziano è stato classificato al 15° posto su 145, mentre l’Arabia Saudita è al secondo posto tra le forze armate arabe più potenti.

Nell’aprile dello scorso anno, il Washington Post ha riportato che un rapporto trapelato sulla sicurezza degli Stati Uniti suggeriva che l’Egitto avrebbe avuto l’intenzione di produrre 40.000 missili per la Russia, pesantemente sanzionata, e avrebbe dato istruzioni ai funzionari di mantenere il segreto per “evitare problemi con l’Occidente”, accuse ufficialmente negate dall’Egitto.

L’autenticità del documento trapelato non è stata verificata ufficialmente, ma, comunque, faceva luce su dei rapporti stretti fra Egitto e Russia dietro le quinte delll’ufficialità

Questione di vita o di morte

L’Egitto è il paese che, economicamente, sta pagando maggiormente la crisi in Israele, a casua del calo del traffico commerciale nel Mar Rosso e del transito nel Canale di Suez , importante fonte di reddito per il paese africano. Si calcola che gli incassi siano calati del 50% da quella fonte. Senza considerare i danni derivanti dal calo del turismo, che potranno essere considerati solo ex post.

In questa situazione Al-Sisi ha bisogno di ogni aiuto per poter portare avanti l’evoluzione economica al paese che significa anche la sua sopravvivenza politica.


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