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LE PROTESTE MONDIALI FANNO CADERE LA PRIMA TESTA: HARIRI IN LIBANO SE NE VA

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Con mezzo mondo in rivolta contro la stagnazione e le politiche di austerità iniziano a cadere le prime teste. In Cile il presidente Piñera ha fatto dimettere diversi ministri, mentre in Libano è il primo ministro ad essere stato costretto a dimettersi. Saad Hariri,  ha dato le dimissioni dopo 13 giorni di proteste popolari e sciopero e dopo 10 giorni di chiusura obbligata delle banche che aveva messo in crisi la già non florida economia del paese.

Hariri è stato a suo modo onesto affermando che il paese a questo punto ha bisogno di uno shock ed effettivamente lo ha dato con le sue dimissioni. Ora la palla passa al presidente della repubblica che, nel complesso mosaico costituzionale e religioso libanese, è espresso dai musulmani sciiti, mentre Hariri era espressione della componente sunnita. Il Presidente Aoun a questo punto può accettare o rifiutare le dimissioni e nel primo caso comunque l’attuale primo ministro rimarrà in carica fino a che non si troverà un sostituto.

I manifestanti hanno reagito alla notizia delle dimissioni con un grande applauso, ma anche affermando che non è abbastanza e che tutto il sistema deve cambiare. Però questo significa cambiare degli equilibri di potere consolidati, e questo può essere un grande pericolo in una nazione come il Libano dove fra i più potenti partiti al potere c’è Hezbollah, la potente milizia sciita. Prima della notizia delle dimissioni erano  giunte informazioni di violenti scontri fra i manifestanti accampati nella piazza centrale e uomini vestiti di nero appartenenti ad Hezbollah che hanno iniziato a bruciare le tende e picchiare i dimostranti.

Ricordiamo che questa crisi è esplosa per la  stagnazione dell’economia e l’esplosione del costo della vita in un paese che, fino a pochi anni fa, era considerato un miracolo economico in Medio Oriente. La causa immediata è stato poi l’annuncio di una tassa sulle chiamate audio via whatapps e gli altri sistemi VOIP. Una piccola tassa stupida che ha causato un grande disastro.  Ora che succederà? lo sapremo molto presto, ma nel frattempo il primo accenno di crisi economica sta già portando ad una serie di forti sconvolgimenti politici internazionali. La domanda che dovrebbe sorgere è : chi sarà il prossimo presidente ad andarsene ?

 

 


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