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Le morti in Israele, di cui nessuno parla, per non imbarazzare il governo

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Israele è il paese che per primo ha puntato sulla politica vaccinale, addirittura utilizzando un solo vaccino, il Pfizer. Gerusalemme è stato anche il primo paese a diffondere il booster di massa. Inoltre ha testato per primo la quarta dose, anche se, a questo punto, senza grosso successo. Eppure le cose in Israele non stanno andando per niente bene.

Questo grafico, basato sui dati internazionali, mostra l’andamento delle morti in quello stato.

Il giorno 4 febbraio Israele ha avuto un picco di morti molto superiore perfino a quello del gennaio 2021, quando ancora la campagna vaccinale era agli inizi e le iniezioni erano state poche. Eppure oggi, nonostante una popolazione che è completamente coperta, booster compreso, al 72%, abbiamo più morti rispetto a quando vi era la variante delta e non c’erano vaccinazioni. Come mai?

Alcune notizie poi sono molto allarmanti: il sito The Yeshiva World parla di una situazione di tensione nelle pompe funebri israeliane per l’alto numero di morti da gestire, soprattutto di età giovane. Casi che hanno colmato gli ospedali e che ora stanno riempiendo anche le case funerarie.

Israele è stato il primo paese al mondo a implementare le vaccinazioni booster di massa, ma questo non è servito a evitare un picco di mortalità. Anche questo elemento dovrebbe farci ripensare e rivalutare le politiche, eppure sembra che si prosegua con la testa dentro il sacco. Questo modo di fare sta facendo si che il prezzo che paghiamo per il covid sia straordinariamente alto.

 


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