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Le famiglie USA sempre più povere, schiacciata fra calo della ricchezza finanziaria e incremento del debito

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La Fed ha pubblicato la dichiarazione trimestrale sui Conti Finanziari (nota anche come Flusso di Fondi o Z.1) che, tra le altre cose, fornisce la stima ufficiale del patrimonio netto delle famiglie negli Stati Uniti (insieme ai flussi di fondi e ai livelli delle scorte per tutti gli aspetti dell’economia statunitense). Al 31 marzo il rapporto mostra che il patrimonio netto delle famiglie è diminuito di 0,5 trilioni di dollari. Nel primo trimestre il patrimonio netto delle famiglie è diminuito solo di 0,5 trilioni di dollari, alimentato da un calo di 3 trilioni di dollari del valore delle azioni compensato da un aumento di 1,7 trilioni di dollari del valore degli immobili, e visivamente questo calo si presenta nel sottostante grafico

Se apparentemente il calo di ricchezza delle famiglie USA appare ancora minimo, però il rapporto mostra una realtà parzialmente falsata e molto preoccupante, per i seguenti fattori:

  • prima di tutto la valutazione si ferma al 31 marzo, mentre la caduta dei valori finanziari è proseguita anche dopo;
  • la ricchezza immobiliare è molto diversa, per natura , da quella mobiliare, come ben sanno gli italiani. Provate a fare la spesa vendendo un po’ di mattoni di casa vostra. La ricchezza immobiliare è difficilmente frazionabile ed è legata ad un valore di mercato spesso difficile da determinare e volatile;
  • i valori immobiliari USA iniziano a sentire la pressione dell’aumento dei tassi di interessi che sta raffreddando il mercato.

Ecco la variazione nel patrimonio finanziario delle famiglie composto per singolo componente.

Se gli attivi delle famiglie iniziano a calare, però i debiti continuano, con costanza, a crescere, anche se non con un tasso accelerato. Comunque i debiti crescono e gli attivi non crescono, come si può vedere nel grafico sottostante.

 

Il mix di un attivo sempre meno liquido, in calo e nelle mani delle variazioni dei tassi di interessi e di debiti in leggera, ma costante, crescita, è quello che fa saltare non solo le aziende, ma anche le famiglie. Quando ci sarà necessità di ripagare i debiti o di far fronte a una spesa emergenziale le famiglie non avranno altra alternativa che aprire dei mutui, a costi più elevati che prima, o vendere gli immobili, facendo cadere ulteriormente il mercato. La fragilità economica delle famiglie americane sta crescendo e questo non farà che aumentare l’ampiezza della prossima crisi.

 


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