Seguici su

Attualità

Le cinque leggi della stupidità, con qualche velato esempio. Un ricordo di Carlo “M.” Cipolla

Pubblicato

il

 

Carlo “M.” Cipolla (la lettera in mezzo non indicava nulla, se l’era inventata lui) fu un ottimo storico economico italiano, uno dei primi a studiare l’influenza delle epidemie e della demografia sull’economia, autore di diversi libri di grande interesse. Però è noto anche per il suo studio scientifico della Stupidità, con la creazione della matrice di definizione della stessa e le cinque leggi che permettono di definire chi sia stupido e chi no.

Ecco le 5 leggi di Cipolla:

  1. Cipolla individua cinque leggi fondamentali per distinguere gli intelligenti dagli stupidi:
    1. Sempre e inevitabilmente ognuno di noi sottovaluta il numero di individui stupidi in circolazione. Il problema che sono ovunque attonro a noi, spesso sono docenti universitari, grandi burocrati, politici;
    2. La probabilità che una certa persona sia stupida è indipendente da qualsiasi altra caratteristica della stessa persona. Spesso parlano anche bene, ma sono sempre stupidi. Ad esempio uno può essere rettore e diventare primo ministro, ma rientrare in questa definizione, per quello che fa secondo il successivo punto 3;
    3. Una persona stupida è una persona che causa un danno a un’altra persona o gruppo di persone senza nel contempo realizzare alcun vantaggio per sé o addirittura subendo una perdita. Questa è la definizione principale, forse. Ad esempio un rettore può diventare primo ministro, danneggiare la collettività con l’incapacità nello svolgere il proprio lavoro, magari distruggendo dei valori come quelli immobiliari, e cos^ facendo distruggere anche la propria carriera. Solo un esempio;
    4. Le persone non stupide sottovalutano sempre il potenziale nocivo delle persone stupide. In particolare i non stupidi dimenticano costantemente che in qualsiasi momento e luogo, ed in qualunque circostanza, trattare e/o associarsi con individui stupidi si dimostra infallibilmente un costosissimo errore. Anche i non stupidi, associandosi agli stupidi, ne pagheranno il prezzo. Associarsi per questioni di governo ad un politico stupido porta anche alla distruzione di chi stupido, inizialmente, magari non era;
    5. La persona stupida è il tipo di persona più pericoloso che esista.

Per spiegare bene i punti tre e cinque utilizziamo la famosa “Matrice di Cipolla” per la definizione dello stupido.

La matrice è la classica 2 due per due, dove sulla scisse vi è il bene o il male  per se stessi, e sulle ordinate la capacità di fare bene o male per la comunità.

Le categorie che ne risultano sono quattro:

  • gli intelligenti, coloro che fanno il mene per se stessi e per gli altri;
  • gli sprovveduti, coloro che fanno il bene per la comunità, ma a danno proprio;
  • i banditi, coloro che fanno il bene per se stessi, ma non conseguono il bene per la società;
  • gli stupidi, coloro che fanno il male per se stessi e per la comunità;

Lo stupido è tale perché danneggia se stesso e la società e per questo è la categoria più minacciosa, perché la più imprevedibile: il bandito è prevedibile nei suoi comportamenti, perché  segue una logica, fa il bene per se stesso, ad ogni costo. Lo stupido è imprevedibile, non segue una sua logica, può danneggiare anche se stesso. Come un grande professore che ti spinge verso l’euro, distruggendo la collettività, ma dando anche un colpo ai beni personali che possiede in città. Oppure come una persona ai vertici europei che impone delle folli sanzioni che minano anche la sua credibilità. Questo rende lo stupido incredibilmente più pericoloso del bandito che, paradossalmente, non consegue il male di per se, ma solo se necessario per il proprio interesse.

Purtroppo Carlo Cipolla non è più fra noi, se no avremmo potuto chiedergli che cosa pensa dei politici attuali.


Telegram
Grazie al nostro canale Telegram potete rimanere aggiornati sulla pubblicazione di nuovi articoli di Scenari Economici.

⇒ Iscrivetevi subito