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Le cinque caratteristiche di Janet Yellen come Segretario al Tesoro di Biden

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Che bello, la giovane Janet Yelle è stata scelta da Biden come prossimo segretario al tesoro. Direttamente dalla FED, dalla politica monetaria, al ministero, alla politica fiscale, è un passaggio che raramente si vede nei paesi occidentali. Quali sono le caratteristiche del prossimo “Governo Yellen”?

  • Innanzitutto, gli Stati Uniti stanno diventando una gerontocrazia? Accanto a Biden (78), sulla crisi climatica è John Kerry (76) a guidare la “carica”, mentre Yellen ha 74 anni – e Nancy Pelosi alla camera ne ha 80. Dall’altra parte Trump avrebbe 78 anni se tornasse a correre nel 2024, il che sembra quasi certo in quello che il mercato considera come un evento certo se le  sue contestazioni legali falliscono; Wilbur Ross (82), che è ancora ‘in corsa’ per il commercio; Larry Kudlow (73); e Rudy Giuliani (76). Tutto questo sembra simile ai film originali del cast di Star Trek (o anche alla rinnovata serie Picard recentemente uscita), dove gran parte del budget per gli effetti speciali è stato speso per parrucche e truss. (OK, non tanto la parrucca per Picard,…)
  • Secondo, cosa dice questo alle voci politiche più giovani e/o progressiste che spingono per un pensiero più fresco? Il lungo arco di carriera di Yellen, dall’economia accademica a consigliere economico di presidenti, poi a capo della Fed, e ora a capo dell’economia per un presidente, non si è esattamente sovrapposto a un periodo di relativa ascesa economica americana – o almeno non per la maggior parte della sua popolazione. Yellen ha naturalmente espresso le sue preoccupazioni per le disuguaglianze già nel settembre 2014: eppure la conclusione centrale di quel discorso è stata che i poveri sarebbero stati meno poveri se solo avessero avuto più beni, e il suo mandato alla Fed è stato l’ennesimo episodio del melodramma statunitense che è durato quasi quanto Star Trek: “Mercati ricchi, redditi bassi”. Si capisce allora perché Wall Street applaude a  questa nomina di Biden: non dimentichiamoci anche che Yellen ha dichiarato  nel giugno 2017 di non aspettarsi un’altra crisi finanziaria nella sua vita.
  • In terzo luogo, pur avendo un segretario del Tesoro che conosce la Fed a fondo “ha i suoi vantaggi”, le banche centrali e i ministeri delle finanze sono sempre più alla moda in tutto il mondo. Pensiamo, ad esempio , a Draghi in Italia. Però la nomina di Yellen non aprirebbe ancora di più la porta della banca centrale politicizzata? Dopo tutto, un membro del consiglio di amministrazione della Fed può ora considerare che non solo le decisioni che prende mentre è in carica possono fargli guadagnare fino a 250.000 dollari per un discorso dopo cena dopo il pensionamento, ma possono anche condurli ad alte cariche.
  • Quarto, invece di sedere come presidente della Fed e desiderare impotentemente che il governo faccia di più dal punto di vista fiscale, Yellen potrà forse ora sedere come segretario del Tesoro… e desiderare che il governo faccia di più dal punto di vista fiscale. Non c’è garanzia che la Camera degli Stati Uniti, con la sua esigua maggioranza democratica, o il Senato, con le sue due elezioni del 5 gennaio in Georgia, saranno disposti a fornire l’enorme stimolo di cui gli Stati Uniti potrebbero aver bisogno.
  • Quinto, e più ancora un’osservazione, almeno Yellen saprà cosa farà la Fed: niente. Evans ieri ha dichiarato di non vedere tassi in movimento almeno fino alla fine del 2023 e forse anche fino al 2024. Potrebbe anche essere il 2033. Non cambierebbe nulla.

In ogni caso, non aspettatevi una discussione seria di questi problemi sulla stampa finanziaria in questo momento. La Grande Restaurazione è in pieno svolgimento* (*sfide legali in sospeso): Laisses les bon temps rouler! Le azioni sono aumentate; i rendimenti delle obbligazioni sono scesi; il dollaro è sceso.

Tuttavia, rimanendo fedeli alla discussione seria e al tema della politica e delle banche centrali, ci sono notizie dalla Nuova Zelanda, un piccolo paese con grandi idee – ricordate che è stato il primo ad avviare una banca centrale indipendente e orientata all’inflazione. A questo proposito, il nuovo ministro delle Finanze Robertson ha proposto di aggiungere i prezzi delle case al mandato della banca centrale. In altre parole, non solo la RBNZ dovrebbe mantenere l’IPC intorno al 2%, ma dovrebbe anche mantenere stabile l’inflazione dei prezzi delle case.


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