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L’autorità per la concorrenza apre un indagine sul settore degli apparecchi acustici

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L’Autorità per la concorrenza mette l’orecchio nel settore degli apparecchi acustici: l’ente  intende approfondire le dinamiche concorrenziali dei mercati  tenuto anche conto delle innovazioni tecnologiche e delle recenti modifiche della normativa di riferimento, per valutare se la concorrenza stia seguendo delle dinamiche 

L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha avviato un’indagine conoscitiva sui mercati degli apparecchi acustici in Italia. Questi strumenti rispondono a bisogni di salute diffusi, hanno un impatto rilevante sulla vita quotidiana delle persone e possono rappresentare una voce di spesa significativa sia per i singoli consumatori sia per il Sistema Sanitario Nazionale.

Secondo l’Autorità, le condizioni attuali di mercato non sembrano garantire una piena trasparenza dei prezzi dei prodotti e dei servizi annessi. L’indagine intende approfondire le dinamiche concorrenziali dei mercati di riferimento, tenuto anche conto delle innovazioni tecnologiche sopraggiunte e delle recenti modifiche alla normativa di riferimento.

Il settore è in crescita, grazie al progressivo invecchiamento della popolazione ha un fatturaato di 17 miliardi di Euro. Amplifon ha una quota del 12,5% mentre il 50% è in mano a piccoli operatori indipendenti. Il 25% è in mano a campioni nazionali di altri paesi che si sono internazionalizzati, mentre un 10% è di operatori non specializzati, come le farmacie.

Il problema che si pone l’Autorità per la concorrenza è, evidentemente, che questi operatori internazionali, forti dei mezzi messi a disposizione dai propri mercati nazionali, non acquistino delle quote eccessive del mercato nazionale, esercitando una concorrenza scorretta sul 50% di operatori ancora indipendenti del nostro mercato. La paura è di diventare, anche in questo campo, colonie di paesi che già si sono concentrati.


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