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L’Austria vuole vietare le stufe a carbone e petrolio dal prossimo anno. E il gas?

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Il governo austriaco vuole vietare l’uso di nuove stufe a combustibili fossili a partire dal prossimo anno e di sostituire le vecchie stufe a petrolio e a carbone con opzioni rispettose del clima entro il 2025, come riporta Euractiv.

L’Austria, come gli altri Paesi dell’UE, mira a ridurre la sua dipendenza dal gas russo il prima possibile. Secondo il governo, l’abbandono del gas russo dovrebbe avvenire contemporaneamente all’adozione di opzioni di riscaldamento rinnovabili, a qualsiasi costo.

Prima dell’invasione russa dell’Ucraina, l’Austria riceveva dalla Russia circa l’80% del gas naturale che consumava. Ad agosto, questa forte dipendenza dai flussi di gas russo era scesa al di sotto del 50%, ha dichiarato il governo.

Il divieto di installare nuove caldaie a combustibili fossili, tuttavia, richiederebbe l’approvazione di almeno due terzi del Parlamento austriaco, In quanto, limitando le libertà personali, verrebbe ad essere una modifica di carattere costituzionale. Una maggioranza non facile da trovare anche nell’ottica della crescita del partito di opposizione FPO, fortemente contrario a queste misure.

“La guerra di aggressione russa contro l’Ucraina ha dimostrato quanto sia vulnerabile il nostro approvvigionamento energetico. La risposta non può che essere ‘liberarsi del gas russo'”, ha dichiarato mercoledì il ministro austriaco dell’Energia e del Clima Leonore Gewessler.

Con la legge sulle energie rinnovabili (EWG), l’Austria sta compiendo un altro grande passo in questa direzione, ha aggiunto Gewessler.

Secondo la nuova legge, a partire dal 2023 non sarà più possibile installare stufe a gas nei nuovi edifici, ha dichiarato il ministro, aggiungendo che entro il 2040 l’Austria convertirà tutte le stufe del Paese in alternative rispettose del clima, eliminando le caldaie a gas e a olio e passando all’uso di pompe di calore, teleriscaldamento o pellet.

Per il programma di rinnovamento l’Austria ha stanziato 2 milardi di euro. La legge sulle fonti di calore rinnovabili (Erneuerbaren-Wärme-Gesetz, EWG) prevede che il riscaldamento a combustibili fossili come carbone, petrolio e gas venga gradualmente eliminato in Austria entro il 2040.

Presentando la bozza iniziale del disegno di legge, il ministro Gewessler ha dichiarato all’inizio di quest’anno che attualmente il riscaldamento rappresenta circa un quarto del consumo di gas in Austria. Come si possa pensare di sostituire tutte queste fonti con l’elettricità, nel momnto in cui anche questa è prodotta dal gas in una parte rilevante, rimane un mistero. Come anche la sostituzione con stufe a pellet, nel momento in cui non c’è certezza che questo materiale sia disponibile, anche in futuro, a prezzi conveniente. L’Austria si getta in un azzardo forzando i tempi in mezzo ad una crisi energetica. Il prossimo inverno, nel pieno dei divieti, vedremo quali ne saranno le conseguenze.

 


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