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Attualità

L’assenza di sovranità porta a stragi impunite

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Ci massacrano dal dopo guerra e dobbiamo pure ringraziare. E’ la conseguenza dell’abdicazione alla sovranità, già iscritta nel Trattato di Parigi, che fu una capitolazione totale, con condizioni inaccettabili, come disse Benedetto Croce nel 1947:

L’Italia, dunque, dovrebbe, compiuta l’espiazione con l’accettazione di questo dettato, e così purgata e purificata, rientrare nella parità di collaborazione con gli altri popoli. Ma come si può credere che ciò sia possibile, se la prima condizione di ciò è che un popolo serbi la sua dignità e il suo legittimo orgoglio, e voi o sapienti uomini del tripartito, o quadripartito internazionale, l’offendete nel fondo più geloso dell’anima sua, perché, scosso che ebbe da sé l’Italia, non appena le fu possibile, l’infesto regime tirannico che la stringeva, avete accettato e sollecitato il suo concorso nell’ultima parte della guerra contro la Germania, e poi l’avete, con pertinace volontà, esclusa dai negoziati della pace, dove si trattava dei suoi più vitali interessi, impedendole di fare udire le sue ragioni e la sua voce e di suscitare a sé spontanei difensori in voi stessi o tra voi?

E ciò avete fatto per avere le sorti italiane come una merce di scambio tra voi, per equilibrare le vostre discordi cupidigie o le vostre alterne prepotenze, attingendo ad un fondo comune, che era a disposizione.

Così all’Italia avete ridotto a poco più che forza di polizia interna l’esercito, diviso tra voi la flotta che con voi e per voi aveva combattuto,

aperto le sue frontiere vietandole di armarle a difesa,

toltole popolazioni italiane contro gli impegni della cosiddetta Carta atlantica,

introdotto clausole che violano la sua sovranità sulla popolazioni che le rimangono,

trattatala in più cose assai più duramente che altri Stati ex nemici, che avevano tra voi interessati patroni,

toltole o chiesta una rinunzia preventiva alle colonie che essa aveva acquistate col suo sangue e amministrate e portate a vita civile ed europea col suo ingegno e con dispendio delle sue tutt’altro che ricche finanze,

impostole gravi riparazioni anche verso popoli che sono stati dal suo dominio grandemente avvantaggiati;

e perfino le avete come ad obbrobrio, strappati pezzi di terra del suo fronte occidentale da secoli a lei congiunti e carichi di ricordi della sua storia, sotto pretesto di trovare in quel possesso la garanzia contro una possibile irruzione italiana, quella garanzia che una assai lunga e assai fortificata e assai vantata linea Maginot non seppe dare.

Nello spezzone delle comunicazioni avvenute tra la torre di controllo di Ciampino e l’ambasciata americana pubblicato da Repubblica si capisce tutta la subalternità dell’Italia, che si protrae fino ad oggi, che ha origini lontane, in primis nell’iniquo e umiliante Trattato di pace, senza parlare delle clausole ancora segretate dopo oltre 70 anni, e prima ancora nella congiura europea contro il presunto “imperialismo” italiano.  Lo stesso vale per tutte le stragi impunite, compresa la strage di Bologna.

Scrive giustamente Benedetto Croce:

Libri stranieri hanno testé favoleggiato la sua storia nei secoli come una incessante aspirazione all’imperialismo, laddove l’Italia una sola volta fu imperiale, e non propriamente essa, ma l’antica Roma, che peraltro valse a creare la comunità che si chiamò poi l’Europa e, tramontata quell’egemonia, per la sua posizione geografica divenne campo di continue invasioni e usurpazioni dei vicini popoli e stati.

In questo asservimento atavico nella testa degli italiani, vi è tutta la repressione indotta da fuori – dalle grandi potenze, dai barbari e quant’altro – del nostro eventuale sentimento di patriottismo, di amore per la nostra terra e cultura, introitata in modo tale da diventare congenita, costantemente autoindotta come germe tossico che ha contagiato tutta la nostra cultura e storia, ammantandola di elementi spuri – e spesso falsati – in modo da rendere credibile l’equazione

amor di patria = fascismo = nazionalismo = razzismo

Sarebbe ora di districarci in questa propaganda fatta di fake news, di meme ripetuti a iosa, di sillogismi dalle premesse o dalle conclusioni sbagliate, dalla retorica sopraffina o anche grossolana che rimbambisce sin dai piccoli a scuola.

E’ una questione di verità e di libertà.

Nforcheri 29/6/2020


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