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L’Arabia Saudita taglia (ancora) il prezzo del Petrolio

L’Arabia Saudita taglia il prezzo dell’Arab Light, il suo petrolio di punta. La crisi è evvidente ormai, e la domanda pone dei problemi

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L’Arabia Saudita ha tagliato drasticamente i prezzi ufficiali di vendita del petrolio in vista di un aumento della produzione previsto per il mese prossimo. Il taglio più netto è stato effettuato sul prezzo del petrolio venduto in Asia, con il fiore all’occhiello Arab Light che a maggio sarà più economico di 2,30 dollari al barile, con un premio di 1,20 dollari al barile rispetto al benchmark Dubai/Oman.

Si tratta del taglio di prezzo più netto da oltre due anni, ha riferito Reuters. La mossa arriva in un momento di crollo del prezzo del petrolio, dopo l’annuncio del presidente Trump di una serie di dazi su tutti i partner commerciali, in particolare la Cina, che è il più grande importatore di petrolio al mondo. La Cina ha prontamente reagito con i propri dazi su tutte le importazioni statunitensi, compresi petrolio e gas, aumentando la pressione sui prezzi.

Anche l’OPEC+ ha contribuito in modo significativo a questo ultimo crollo dei prezzi. La scorsa settimana, il giorno dopo l’annuncio dei dazi, il gruppo ha sorpreso i mercati dicendo che avrebbe aumentato la produzione di tre volte rispetto alla quantità originariamente prevista di 135.000 barili al giorno a maggio. Invece  aumenterà la produzione di 411.000 barili al giorno, grazie “ai fondamentali di mercato ancora sani e alle prospettive positive del mercato”.

I prezzi del Brent, riferimento base per il petrolio mediorientale, sono crollati nell’ultima settimana. Ormai siamo al -15%

Come risultato di questi sviluppi, i prezzi internazionali del petrolio sono crollati ai minimi dalla pandemia e la decisione saudita di tagliare i prezzi non è stata una grande sorpresa. Il taglio dei prezzi è stato anche superiore a quanto previsto dagli analisti intervistati da Reuters: il consenso era che ci sarebbe stato un taglio di prezzo di 1,80 dollari al barile per la miscela di punta. Appare evidente che l’Arabia Saudita teme di perdere quote di mercato a fronte di una crisi economica mondiale. 

Nel frattempo, i tagli dei prezzi per altre miscele vendute a mercati diversi dall’Asia sono stati molto più contenuti, circa 0,50 dollari al barile per le esportazioni verso l’Europa e 0,20 dollari al barile per le esportazioni verso gli Stati Uniti. Questo è il secondo mese consecutivo in cui l’Arabia Saudita riduce i prezzi ufficiali di vendita del greggio.


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