Euro
LARA COMI: CON IL RITORNO ALLA MONETA SOVRANA AVREMMO L’ESPLOSIONE DEL PREZZO DEL PANE
“u purtà u pani papa?”
(Puttavina-Musumeci)
Questa notte (l’altra per chi legge) mi sono svegliato senza riuscire più di tornare tra le braccia di Morfeo; così, per non farmi mancare niente, mi sono guardato la replica di una trasmissione di TGCOM24 con la superba Lara Comi intenta a dispensare perle di saggezza, in particolar modo sull’importanza del rimanere in Eurozona.
Tra tutte le motivazioni che i proeuro hanno utilizzato in questi anni la nostra carissima amica ne ho detta una veramente degna di nota: l’esplosione del prezzo del pane (+40%) causa importazione del grano!
Bene, se fino ad oggi il mainstream si occupava della benzina, oggi pare stia prendendo per la gola gli italiani. Cominciano tanto a ricordarmi Totò!
Secondo la nostra cara Lara Comi, stimata ed apprezzata europarlamentare con la quale ogni tanto ho il piacere di scambiare qualche parola via FEISBUC, se uscissimo dall’euro il pane per la povera gente salirebbe alle stelle. Mentre oggi, costando poco, quei pochi fortunati che lavorano possono pagarlo un giusto prezzo.
Quello che gli euristi non hanno compreso è che in un paese moderno come l’Italia, la materia prima rappresenta al massimo il 40% del prezzo finale. Infatti, sulla base delle mie esperienze lavorative in area Contabilità Analitica aziendale, se andiamo a ricostruire il prezzo di questo prezioso manufatto possiamo dimostrare questa cosa:
L’incidenza della farina, quindi non del semplice grano ma del grano trasformato in farina, è intorno al 30% del prezzo finale!
A questo punto, possiamo fare la seguente previsione dell’inflazione da pane per la svalutazione nonché il calcolo del recupero di competitività da svalutazione:
Con una sola operazione otterrei i seguenti risultati:
1) riporterei la determinazione dei tassi d’interesse in mano a Bankitalia che, come tale, ridurrebbe il peso degli oneri finanziari da TDS contribuendo ad abbassare l’attuale peso del 5% circa dei medesimi sul pil;
2) inflazionerei il debito pubblico nella misura del 9% l’anno, ergo in 4-5 anni lo riduco di almeno il 40%;
3) recupererei il 12% di competitività sull’export senza dover effettuare la deflazione salariale;
4) farei ripartire i lavori internamente rendendo non competitive le importazioni di tanti prodotti che potrebbero tranquillamente esser nuovamente realizzati entro i confini della nazione!
Carissima e stimatissima Lara, stavolta mi sei caduta …..sulla farina che non è del tuo sacco!
Maurizio Gustinicchi
Economia 5 Stelle
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