Attualità
La vittoria di Pirro della Commissione su Astra Zeneca. Senza offesa per il re dell’Epiro..
Abbiamo la prima sentenza nella causa della Commissione Europea contro Astra Zeneca. La Von Der Leyen parla di Vittoria, ma, se siamo buoni, la potremmo definire una vittoria di Pirro. Se siamo cattivi cambiamo due lettere al nome del re dell’Epiro.
Cosa stabilisce la sentenza, che è solo provvisoria: ha ordinato al produttore di farmaci di consegnare 50 milioni di dosi del suo vaccino contro il coronavirus da qui alla fine di settembre, o pagare una multa di 10 euro per dose ritardata.
Con i 30 milioni di dosi consegnate dalla casa farmaceutica a fine marzo, la sentenza impone alla società di consegnare un totale di 80 milioni di dosi entro il 27 settembre, pena una multa fino a 500 milioni di euro. La Commissione, quando aveva iniziato la causa a marzo, aveva chiesto 120 milioni entro fine giugno.
Il tribunale ha mediato, ma questo non impedisce alla Von Der Leyen di cantare vittoria. Un canto inutile, viste le ultime evoluzioni:
- in vari paesi, fra cui l’Italia, il vaccino non è più iniettato ai minori di 60 anni, dopo i vari casi di reazioni avverse. In Danimarca è completamente vietato. Dato che ormai siamo avanzati sulla vaccinazione delle persone mature e che anche queste sono diffidenti verso il prodotto anglo svedese (vedi le cancellazioni a Napoli, ad esempio), che ce ne facciamo?
- i tempi e le quantità sono molto più diluite rispetto alla richiesta della Commissione;
- Astra Zeneca è molto meno efficace contro la variante “Delta” o “Indiana”, quella che, per esempio, è quasi l’unica diffusa ora nel Regno Unito. Che ce ne facciamo di questo vaccino?
Quindi Astra Zeneca sicuramente venderà altri 50 milioni di dosi di vaccino. Un favore quello fatto alla Big Phama da questa sentenza. L’ennesimo segno dell’incapacità della Commissione, perché è stato confermato che non esisteva nessun obbligo o termine stringente di consegna. Un vittoria di Pirro, oppure una mezza sconfitta.
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