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La UE investe 6 miliardi in IRIS², la costellazione satellitare europea. Sarà all’altezza?

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L’Europa si sta preparando una propria alternativa per una rete satellitare internet del valore di 6 miliardi di euro, che vorrebbe rivaleggiare con i progetti di Elon Musk e Jeff Bezos. Il problema è che mentre Starlink e Kuiper sono offerte commerciali da aziende efficienti, quella europea è una creazione della Commissione tramite ESA, e la conseguenza è quella di un’offerta che potrebbe essere non competitiva e costosa.

Il sistema IRIS² rischia di nascere già superato.

La nuova costellazione di satelliti, denominata IRIS2 – Satellite Resilience, Interconnectivity and Security Infrastructure – è stata autorizzata dalle autorità europee alla fine del 2022. Ora, l’Agenzia spaziale europea ha affermato che sta già cercando le proposte finali per sviluppare il sistema, anche se lo sviluppo del sistema è stato rimandato di due mesi, a fine febbraio. Un primo segnale che tutte le cose non stanno andando esattamente come dovrebbero.

Per ora, l’unica proposta per il contratto principale IRIS2 è stata presentata da un consorzio composto da Airbus, Hispasat e SES, Eutelsat e Thales Alenia Space. Si prevede che l’implementazione della costellazione di satelliti sarà scaglionata, a partire dal 2024e raggiungendo la piena capacità operativa nel 2027.

La Commissione europea ha spiegato che esiste un divario tra le esigenze dei governi e le soluzioni disponibili nella regione per i servizi di comunicazione satellitare. Secondo una dichiarazione pubblicata a febbraio, l’Europa mira ad avere un sistema “sicuro, affidabile e diversificato” e a non dipendere da “paesi terzi” .

“Stiamo attualmente esplorando la possibilità di incorporare capacità di intelligenza artificiale negli algoritmi che gestiscono il sistema IRIS², un’opzione molto promettente”, ha dichiarato un portavoce della commissione.

Il numero di satelliti ssarebbe molto più basso rispetto a quello delle costellazioni commerciali, e questo limiterebbe l’uso del sistema alla pubblica amministrazione e a usi militari. Il tentativo a questo punto è quello di avere satelliti più avanzati, che dovrebbero incorporare direttamente la AI secondo quello che è definito edge Computing, come pare accada per i satelliti messi in orbita dalla Cina.

La nascita di una nuova generazione di “deftech”

Questo tipo di sviluppi ha visto la  nascita di un nucleo di piccole aziende d’avanguardia nel settore della difesa e dello spazio, aziende definite come “Deftech” , piuttosto efficaci, ma che si trovano in difficoltà con il sistema tradizionale di appalti, lungo e burocratico, e che richiede che chi fa l’ordine abbia un’idea già precisa di cosa vuole produrre, mentre spesso il progetto viene definito dall’interazione fra i diversi subappaltanti.

Gli imprenditori sostengono che la combinazione della difesa con il software e l’intelligenza artificiale richieda un’azione più rapida, in modo da garantire la flessibilità.

Il crescente interesse per l’informatica nella difesa è stato evidenziato venerdì scorso quando Airbus ha riferito di essere in trattativa per l’acquisizione delle attività di cybersecurity di Atos. Il gruppo guidato da Airbus non ha commentato direttamente l’articolo di Helsing, ma ha dichiarato che IRIS² “mira a sfruttare la tecnologia all’avanguardia e le competenze delle aziende di tutta Europa”.

L’ESA ha dichiarato che il lavoro verrà affidato gradualmente ad aziende più piccole una volta aggiudicato il contratto principale di IRIS2.

“Ci vorrà un po’ di tempo… e questo avverrà nel corso del 2024”, ha dichiarato il Direttore della Navigazione dell’ESA Francisco-Javier Benedicto Ruiz.

Vedremo mai IRIS² funzionante e, soprattutto, avrà una utilità al di là della difesa, come Starlink e Kuiper? 


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