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La tragedia dell’industria italiana in un’immagine, e i colpevoli: euro e Monti

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Niente vale più di un grafico per capire un problema. In barba a chi parla di fallacia del “Post Hoc Ergo Propter Hoc” – salvo praticarlo allegramente quando si parla di dividendo dell’euro – vi proponiamo il grafico della produzione industriale italiana tra 1955 e 2014. Ci siamo divertiti a marcare gli eventi maggiori a nostro avviso legati a cali e aumenti. 

 

Produzione industriale

 

E’ evidente la crescita costante e forte della nostra industria negli anni pre-euro, quelli della corruzzzzione e del debbbbito, a parte le crisi legate agli shock petroliferi degli anni 70 e 80 (cause esterne).

E’ altrettanto evidente la forte ripresa dopo la rottura dello SME e dei suoi scellerati cambi semifissi. E’ palese la crisi dopo l’ingresso nell’eurozona, con prolungata stagnazione dovuta a crollo della competitività, seguita dalla crisi Lehman Brothers nel 2008 (ancora uno shock esterno) e da una ripresa vigorosa tra 2009 e 2011.

E’ impressionante il nuovo crollo della nostra industria nel 2012, non spiegabile stavolta da cause esterne, ma interamente da politica interna: l’avvento di MARIO MONTI, altrimenti detto Massacrator, e la sua uccisione della domanda interna a colpi di austerità per riequilibrare i saldi Target 2. 

Ovvero come usare un lanciafiamme per curare il raffreddore. E grazie a Mario Monti ed euro SIAMO TORNATI AI LIVELLI DI PRODUZIONE INDUSTRIALE DEL 1987.

 

 


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