Attualità
La strana struttura societaria di VW e come questa sia un vantaggio, ma anche un problema
Un noto esperto di asset management tedesco ha incolpato la corporate governance “imperfetta” di Volkswagen per la scarsa performance del suo titolo e ha criticato gli azionisti di controllo per non aver affrontato la questione.
“Da quando è scoppiato lo scandalo del diesel, i difetti [nella governance di Volkswagen] sono diventati chiaramente evidenti”, ha dichiarato Bert Flossbach, co-fondatore di Flossbach von Storch, che ha 70 miliardi di euro di asset in gestione ed è una delle società di investimento indipendenti di maggior successo in Germania.
In realtà molti investitori non sono interessati in acqustare azioni di VW semplicemente perché sono inutili come azioni. e questo per come è strutturato il controllo della società e per il peso che hanno nelle sue decisioni fattori che con l’utile aziendale hanno poco a che fare.
VW ha un sistema a due livelli di azioni con e senza diritto di voto, il che crea un enorme problema di governance perché dà un’influenza sproporzionata ai due azionisti dominanti: la famiglia miliardaria Porsche-Piëch e lo Stato della Bassa Sassonia. Insieme, controllano il 73,3% dei diritti di voto pur possedendo solo il 43,7% del capitale, e questo proprio in virt dell’esistenza di due tipi di azioni con diversi diritti di voto.
“Se domani la famiglia Porsche annunciasse, insieme allo Stato della Bassa Sassonia, la conversione di tutte le azioni senza diritto di voto in azioni con diritto di voto… il prezzo delle azioni schizzerebbe immediatamente alle stelle”, ha dichiarato Flossbach.
Questa distorsione fa si che VW valga meno della Ferrari, che come casa automobilistica è 50 volte più piccola. Non solo: le azioni VW hanno avuto un andamento molto deludente nell’ultimo anno
La probabilità che la famiglia Porsche-Piëch e la Bassa Sassonia vendano le proprie azioni o concedano il diritto di voto a tutti è praticamente nulla: la prima si accontenta di avere il titolo di controllo della grande azienda, il secondo ha obiettivi occupazionali e quindi controlla la società con il consiglio di sorveglianza, in cui ci sono i sindacati. Se i Porsche avessero posseduto il gruppo FIAT questo sarebbe ancora italiano.
Nel liungo termine questa situazione creerà dei problemi alla società, perché impedisce una corretta espansione, ma per ora vale qualche centinaio di migliaia di posti di lavoro in più in Germania. Lo svantaggio per la finanza è un vantaggio per lo stato e i lavoratori, ma la politica ha anche deciso il lancio delle auto EV che si stanno rivelando una costosa zavorra per il gruppo automobilistico. Prima o poi anche i grandi azionisti dovranno incrociarsi con la realtà del mercato.
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