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La SPD tedesca vuole abbassare le tasse e dare grassi contributi alle aziende. La sconfitta rende più saggi, ma causerà problemi

La SPD presenta oggi un documento di programmazione economica che vuole una riduzione delle imposte per il 95% dei tedeschi e sussidi per le aziende sia sull’energia sia per la vendita di auto elettriche, ma tedesche. Una conversione necessaria per non prendere una sberla elettorale storica

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Perfino i socialdemocratici tedeschi vogliono abbassare le tasse per il 95% e dare una serie di grassi e abbondanti contributi alle industrie perché assumano e creino lavoro. E addio al tetto del debito ed estremismo climatico. 

Com riporta Handelsblatt l’SPD vuole incoraggiare le aziende a investire di nuovo in Germania. I cosiddetti super sconti e bonus fiscali dovrebbero aiutare, secondo una proposta chiave per la riunione a porte chiuse del comitato esecutivo federale dell’SPD, che inizia domenica ed è stata approvata dal comitato esecutivo dell’SPD sabato sera. “Chi investe in Germania riceverà agevolazioni fiscali”, si legge nel documento di sei pagine.

I socialdemocratici riprendono così un’idea che anche il governo statunitense utilizza per attrarre imprese e investimenti. L’SPD vuole anche ridurre l’onere per il 95% dei contribuenti con una riforma dell’imposta sul reddito.

Con il titolo “Rilanciare l’economia, garantire i posti di lavoro, alleggerire l’onere per i dipendenti”, il documento riassume una serie di misure che la SPD intende attuare nella coalizione o comunque richiedere durante la campagna elettorale.

Contributi per tutti

Quindi la campagna elettorale contro, o di fianco, alla CDU parte dalla concessione di forti contributi alle aziende affinché investano in Germania, copiando il piano di investimenti americano di Biden, ma anche preparando un’offensiva contro gli altri paesi UE di concorrenza interna e anche un confronti con la Commissione.

Tra i sussidi promessi i premi per l’acquisto di auto elettriche. “Il futuro della Germania come nazione automobilistica risiede nella mobilità elettrica”, si legge nel documento, alludendo ai problemi dell’industria automobilistica e al crollo delle vendite di e-car.

“In consultazione con l’industria e i sindacati, esamineremo incentivi all’acquisto che aiutino specificamente l’industria tedesca”. Dovrebbero inoltre essere previste quote di e-car per i fornitori di leasing e sconti fiscali per le auto elettriche di aziende e società, ma se si aiuta specificamente l’industria tedesca si compiono delle distorsioni del mercato europeo: perché una Mercedes si e una Peugeut no?

L’attuale situazione economica e geopolitica richiede soprattutto una politica economica attiva”, ha dichiarato il ministro del Lavoro Hubertus Heil (SPD) all’agenzia di stampa tedesca a Berlino. “Soprattutto, dobbiamo lottare per i posti di lavoro nell’industria”.

Riforma del freno al debito

Nel documento, la SPD chiede ancora una volta una riforma del freno al debito e promuove l’istituzione di un Fondo per la Germania per mobilitare capitali privati e pubblici per gli investimenti futuri. Quindi alla fine, sotto una forma o un’altra, la Germania ricomincerà a fare debito. Del resto, politicamene, gli austeri liberali di Lindner sono attualmente dei cadaveri ambulanti che possono essere, politicamente, ignorati.

Il partito sostiene inoltre la proposta del Cancelliere Olaf Scholz di ridurre gli oneri per le imprese, ad esempio per quanto riguarda le tariffe di rete energetica, che porteranno a delle forti riduzioni dei costi per le imprese “Con le misure proposte dal Cancelliere federale, è ora disponibile un pacchetto completo per garantire prezzi industriali dell’elettricità permanentemente competitivi, che integra le misure di sgravio esistenti e concordate”.

L’estensione della compensazione dei prezzi dell’elettricità all’industria chimica e del vetro in particolare e gli strumenti aggiuntivi per la riduzione dei canoni di rete sono passi importanti sulla strada della competitività dei prezzi dell’elettricità, soprattutto per le aziende ad alta intensità energetica. Tuttavia, il sussidio fiscale proposto per limitare le tariffe della rete di trasmissione non è ancora stato approvato dal governo tedesco.

Centrale elettrica a lignite della società elettrica Vattenfall a Jaenschwalde

Centrale elettrica a lignite della società elettrica Vattenfall a Jaenschwalde (Photo: Patrick Pleul)

Riduzione del peso fiscale per il 95% dei tedeschi e aumento del salario minimo

Una riforma fondamentale dell’imposta sul reddito dovrebbe essere concepita in modo tale da prevedere riduzioni per circa il 95% dei contribuenti, ma un aumento per l’1% con i redditi più alti, propone l’SPD. “I contribuenti con i redditi più alti possono assumersi un po’ più di responsabilità per finanziare una riduzione delle tasse per la maggioranza delle persone”, si legge nel documento. Il documento chiede inoltre un aumento rapido e graduale del salario minimo a 15 euro.

La coalizione dei semafori è chiamata ad approvare rapidamente la legge federale sulla fedeltà della retribuzione e il secondo pacchetto pensionistico. Questa deve essere approvata entro la fine dell’anno. La SPD ha promesso una stabilizzazione a lungo termine dei livelli pensionistici durante le elezioni federali del 2021. Ne beneficerebbero milioni di pensionati attuali, ma soprattutto quelli che andranno in pensione in futuro.

Una cambio di rotta legato alla politica

Ovviamente il cambio di strategia della SPD è legato all’evoluzione della situazione politica tedesca: i sondaggi danno ampiamente vincitore  la CDU, con la seconda posizione contesa fra la destra della AfD e la sinistra sella SPD, combattuta anche dal nuovo partito BSW, populisti di sinistra. I Liberali e la loro austerità sono quasi scomparsi in una situazione in cui i tedeschi hanno paura più della deindustrializzazione che dei debiti.

In questa situazione i tedeschi temono due elementi: l’immigrazione incontrollata  e il decadimento industriale ed economico. Perfino la SPD ha capito che proseguendo sulla strada di un mix assurdo di ideologia climatica, austerità e classismo estremo non vanno da nessuna parte e, soprattutto, vengono abbandonati dalla loro base.

Allora ecco il nuovo documento che apre i cordoni della borsa un po’ con tutti, ma ora bisogna vedere se, dopo quattro anni di governo con i Verdi e con i Liberali, gli elettori crederanno a questa conversione sulla dia di Damasco.

Bisognerà vedere come la Commissione considererà una legislazione fortemente nazionalista, tutta puntata sulla tutela dell’industria interna e non curante delle distorsioni del mercato unico. Riuscirà la Germania a far passare una legislazione fortmente nazionalistica?

Ovviamente non faranno scuola all’estero: vi immaginate in Italia una sinistra che mettesse come cavallo di battaglia la riduzione delle imposte a tutti, indipendentemente da come dichiano il reddito? Sarebbe incredibile, e infatti non ci crederebbe nessuno.


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