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La “Sanzione della Vodka”. In Canada e USa iniziano a buttare la vodka russa

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Bottles of Russian Standard Vodka are seen in a LCBO store in Ottawa, Ontario, Canada, February 25, 2022. REUTERS/Patrick Doyle

I negozi di liquori e i bar nordamericani stanno ritirando la vodka russa dagli scaffali in solidarietà con l’Ucraina. Perfino alcune amministrazioni locali lo stanno proibendo nei bar

Venerdì, Peter Bethlenfalvy, ministro delle finanze dell’Ontario, ha ordinato al Liquor Control Board of Ontario (LCBO) della provincia di rimuovere tutta la vodka russa dai negozi.

“L’Ontario si unisce agli alleati del Canada nel condannare l’atto di aggressione del governo russo contro il popolo ucraino e dirigerà la LCBO a ritirare tutti i prodotti prodotti in Russia dagli scaffali dei negozi”, ha affermato Bethlenfalvy. Fox News riporta che LCBO rimuoverà liquori russi e altri prodotti da 700 negozi in tutta la provincia.

Tuttavia, alcune persone mettono in dubbio la mossa di LCBO perché si tratta di acquisti già pagati: la cosa migliore sarebbe, molto più semplicemente, non comprare più il noto liquore russo. Però in questo modo la mossa passerebbe inosservata. Poi, invece della Vodka, il Canada non dovrebbe interrompere l’import di metalli  o di prodotto legati a petrolio ed energia.

Altre province, tra cui Manitoba, New Brunswick, British Columbia e Terranova, stanno intraprendendo azioni simili. La Nova Scotia Liquor Corporation, che controlla le vendite di bevande alcoliche in tutta la Nuova Scozia, ha affermato che la vodka russa è stata rimossa dagli scaffali dei negozi e dal sito Web a causa dei “terribili eventi in corso”.

Appena a sud, negli Stati Uniti, alcuni bar e negozi di liquori avrebbero versato vodka russa per le strade e o rimosso i prodotti dagli scaffali dei negozi. Fox News l’ha definita una “ribellione della vodka”.

“Penso che il mondo intero sappia ormai che la Russia è in guerra con l’Ucraina senza una ragione apparente”, ha detto al notiziario locale KSNW-TV Jamie Stratton, proprietario di Jacob Liquor Exchange a Wichita, Kansas. Ha rimosso più di 100 bottiglie dal suo negozio e ne ha versate alcune per terra.

“Immagino che questa sia la nostra sanzione… e questo può essere piccolo, ma ogni piccola cosa fa la differenza”, ha detto Stratton.

Non c’è ancora stato uno sforzo concertato da parte degli enti statali o di contea degli Stati Uniti per vietare la vodka russa, solo singoli negozi e bar/ristoranti che lasciano che le loro emozioni prendano il sopravvento scaricando la vodka già pagata nelle strade come protesta. In che modo questo danneggia esattamente la Russia?

Ecco un’idea nuova: liquidare l’attuale inventario di vodka russa invece di sprecarlo e annullare gli acquisti futuri. Quindi passa ai marchi nazionali.

Ad ogni modo, sembra che una ribellione della vodka russa sia in corso e potrebbe diffondersi in tutto il mondo se il movimento diventa virale sui social media.


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