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La Russia starebbe violando i limiti di esportazione di petrolio in Corea del Nord

La Russia avrebbe superato il limite di petrolio esportabile in Corea del Nord e fissato dall’ONU. Tanto ormai non controlla più nessuno

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Gli Stati Uniti affermano che la Russia sta violando i limiti imposti dalle Nazioni Unite sulle spedizioni totali di combustibili alla Corea del Nord, segnalando che sta preparando ulteriori sanzioni contro le entità coinvolte nel facilitare l’accesso di Pyongyang ai prodotti petroliferi al di sopra dei livelli imposti dalle Nazioni Unite.

Il Consiglio di Sicurezza dell’ONU ha imposto un limite di 500.000 barili di fornitura annuale di tutti i prodotti petroliferi raffinati alla Repubblica Popolare Democratica di Corea (DPRK), come la Corea del Nord è ufficialmente conosciuta, nel tentativo di frenare il suo programma di armi nucleari.

La Russia, tuttavia, ha spedito prodotti petroliferi raffinati al suo alleato e questi volumi sembrano superare i limiti del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, secondo la Casa Bianca.

Alla fine di marzo, la Russia ha posto il veto alla proposta del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite di estendere il mandato di un gruppo ONU che monitora l’attuazione delle sanzioni contro la Corea del Nord, mentre Mosca e l’Occidente continuano ad allontanarsi negli affari internazionali.

La proposta del Consiglio di Sicurezza dell’ONU non modifica le sanzioni esistenti contro la Corea del Nord in risposta al suo programma di armi nucleari e ai suoi test, ma non estende nemmeno il monitoraggio di queste sanzioni oltre la fine di aprile, quando il mandato è scaduto.

Nel Consiglio dei 15 membri, la Russia ha votato contro l’estensione del mandato del gruppo di monitoraggio, la Cina si è astenuta, mentre tutti gli altri hanno votato a favore.

A seguito del veto russo, il gruppo di monitoraggio dell’attuazione delle sanzioni contro la Corea del Nord è stato sciolto il 1° maggio. A questo punto non c’è nessun serio controllo su quello che accade nel commercio fra Corea del Nord e resto del mondo, Russia compresa.

Il 2 maggio, il portavoce della Casa Bianca per la sicurezza nazionale, John Kirby, ha dichiarato che “nello stesso momento in cui Mosca ha posto il veto al rinnovo del mandato del gruppo, la Russia ha spedito petrolio raffinato dal porto di Vostochny alla RPDC”.

Solo a marzo, si stima che la Russia abbia spedito più di 165.000 barili di petrolio raffinato alla Corea del Nord, ha confermato  Kirby ai giornalisti. La Russia può mantenere queste spedizioni all’infinito, considerando la vicinanza dell’Estremo Oriente russo e dei porti commerciali nordcoreani.

“Gli Stati Uniti continueranno a imporre sanzioni contro tutti coloro che lavorano per facilitare i trasferimenti di armi e di petrolio raffinato tra la Russia e la RPDC”, ha detto Kirby.

Altre sanzioni contro coloro che sono coinvolti nei trasferimenti di prodotti petroliferi alla Corea del Nord potrebbero arrivare presto, ha detto il portavoce del Dipartimento di Stato americano Matthew Miller durante un briefing il 2 maggio.

Gli Stati Uniti stanno “attualmente lavorando con i nostri partner, tra cui l’Australia, l’Unione Europea, il Giappone, la Nuova Zelanda, la Repubblica di Corea e il Regno Unito per annunciare nuove designazioni di sanzioni coordinate questo mese”, ha detto Miller.

Gli Stati Uniti e la Corea del Sud hanno già unito le forze per cercare di fermare le spedizioni di petrolio verso la Corea del Nord che contravvengono alle sanzioni delle Nazioni Unite. I due Paesi hanno istituito alla fine di marzo una Task Force bilaterale di interruzione potenziata (EDTF) per contrastare gli sforzi illeciti della Corea del Nord per aggirare le sanzioni relative all’approvvigionamento di petrolio raffinato.

Che l’interscambio fra Corea del Nord e Russia si incrementi è quasi ovvio, dato che entrambe i paesi sono fortemente sanzionati dall’Occidente e che comunque la Corea del Nord può fornire munizioni e apparecchiature militari necessarie per lo sforzo russo in Ucraina. Ovviamente a sua volta Mosca ringrazia inviando il proprio abbondante petrolio.


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