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La Russia paga i dividendi internazionali in Yuan. Basta Dollaro

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Secondo quanto riferito da fonti internazionali, la Russia ha pagato i dividendi dei progetti petroliferi Sakhalin 1 e 2 in Yuan cinesi agli investitori internazionali,  abbandonando la pratica abituale di pagare in Dollari, a causa delle sanzioni occidentali contro la Russia. La decisione di pagare in valuta cinese invece che nel tradizionale dollaro statunitense arriva dopo che la Russia è stata tagliata fuori dai sistemi di pagamento globali dominati dal dollaro USA in seguito alle pesanti sanzioni imposte dalla guerra in Ucraina.

Sakhalin I prevede partner indiani e la Exxon, mentre Sakhalin II ha come partner internazionali due società giapponesi, Matsui e Mitsubishi, che continuano a operare nell’area. Ora le loro quote saranno pagate in valuta cinese.

L’anno scorso, la Russia ha annunciato che non accetterà più la valuta americana come pagamento per le sue materie prime energetiche, passando invece alle valute cinesi ed emiratine.
Le transazioni in Yuan sono aumentate in tutto il mondo, ma in particolare in Russia, a causa delle sanzioni, dove la quota dello yuan nelle transazioni in valuta estera è salita al record del 39% a marzo, superando la quota del dollaro, scesa al 34%.

La Russia accetta anche pagamenti in valuta cinese per le sue materie prime energetiche.

Il ministro del Petrolio del Pakistan, Musadik Malik, ha rivelato che il Paese sud-asiatico ha pagato le sue prime importazioni di greggio russo scontato in valuta cinese. Secondo Malik, l’acquisto, il primo accordo da governo a governo (G2G) tra Pakistan e Russia, consisteva in 100.000 tonnellate, di cui 45.000 sono già attraccate al porto di Karachi.

Da parte sua, il nuovo accordo è conveniente per il Pakistan, considerando che il Paese sta affrontando una grave carenza di riserve di valuta estera e rischia di non rispettare i suoi obblighi di debito. Il Pakistan è da tempo uno stretto alleato dell’Occidente e un acerrimo rivale della vicina India, che a sua volta ha aumentato massicciamente le importazioni di Urali a basso costo.
Il mese scorso, un rapporto del Center for Research on Energy and Clean Air (CREA) intitolato Laundromat: How the price cap coalition whitewashes Russian oil in third countries, ha rivelato che i Paesi occidentali hanno acquistato 42 miliardi di dollari di greggio russo riciclato sotto forma di vari prodotti petroliferi da nazioni amiche della Russia, con l’India in testa agli altri cinque Paesi. Ad esempio, le esportazioni di gasolio dell’India sono triplicate a ~1.600.000 barili al giorno nel marzo 2023, rispetto a un anno fa, rendendo il gasolio uno dei maggiori componenti del commercio India-UE.

L’abbandono del biglietto verde da parte della Russia non è privo di problemi.

Business Insider ha riportato che la Russia sta accumulando 1 miliardo di dollari in rupie indiane al mese e fatica a commerciare in questa valuta, dato che l’India importa molto di più dalla Russia che non il contrario. Complessivamente, Bloomberg ha stimato che la Russia ha accumulato l’incredibile cifra di 147 miliardi di dollari in attività estere nette accumulate nel solo 2022 a causa delle sanzioni e del nuovo regime valutario.


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