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La Russia non ha calato l’export di petrolio, nonostante gli impegni

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Le spedizioni di petrolio dalla Russia non sono calate negli ultimi mesi nonostante l’impegno russo a tagliare la produzione di 500.000 barili al giorno (bpd) a partire da marzo, come ha dimostrato venerdì un’analisi di Bloomberg sui dati di spedizione.

I dati più recenti sul tracciamento delle petroliere suggeriscono che le esportazioni di greggio russo via mare, invece di diminuire, sono in aumento.

La media delle quattro settimane di spedizioni di greggio dai terminali di esportazione russi è aumentata per la sesta settimana consecutiva nella settimana fino al 19 maggio, secondo i dati di rilevamento delle petroliere riportati da Julian Lee di Bloomberg.

Le esportazioni di greggio della Russia hanno raggiunto in media nelle quattro settimane quasi 4 milioni di bpd, con un aumento del 15% rispetto alle spedizioni della prima settimana di aprile. Il volume medio delle esportazioni per quattro settimane è stato il più alto da quando Bloomberg ha iniziato a monitorare in dettaglio le spedizioni di greggio russo all’inizio del 2022, quando la Russia ha invaso l’Ucraina.

La Russia ha dichiarato che i tagli di 500.000 bpd si estenderanno fino alla fine del 2023, ma i dati sulle esportazioni di greggio delle ultime settimane non riflettono alcun taglio, anzi, le esportazioni russe di greggio via mare sono in aumento.

All’inizio del mese è emerso che il viceministro dell’Energia russo Pavel Sorokin ha cercato di convincere gli analisti occidentali, in una rara telefonata, che la Russia sta effettivamente riducendo la produzione di petrolio di 500.000 bpd.

La scorsa settimana, però, l’Agenzia Internazionale per l’Energia (AIE) ha dichiarato che la Russia non è riuscita finora a ridurre la produzione di petrolio di 500.000 bpd come promesso, e potrebbe addirittura cercare di aumentare la produzione per compensare i mancati introiti.

Le esportazioni russe di greggio e di prodotti petroliferi continuano a dimostrarsi resistenti, e ad aprile hanno raggiunto il livello più alto dall’invasione dell’Ucraina, pari a 8,3 milioni di bpd, ha dichiarato l’AIE nel suo seguitissimo Oil Market Report.

“Secondo le nostre stime, Mosca non ha realizzato appieno il taglio delle forniture annunciato di 500 kb/d. In effetti, la Russia potrebbe aumentare i volumi per compensare i mancati introiti”, ha dichiarato l’AIE.


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