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La Russia ha ottuplicato la produzione dei missili stealth Kinzhal

La Russia ha moltiplicato la crescita dei missili strategici in modo impressionante, e il tutto in barba alle sanzioni occidentali

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Dopo l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia, una coalizione di Paesi occidentali ha risposto con sanzioni economiche significative.  L’obiettivo primario è quello di paralizzare l’accesso della Russia alla tecnologia occidentale, ostacolando così la sua capacità di sostenere la produzione militare.  Pare che l’efficacia delle sanzioni tecnologiche sia però relativa. 

Secondo quanto riportato dal sito, solitamente ben informato, Bulgarian Military, Gli esperti continuano gli esperti valutano che la Russia abbia  prodotto solo 56 missili AS-23 [Kh-101] prima dell’invasione dell’Ucraina. Al 2023 e le stesse fonti affermano che la produzione di difesa russa è aumentata vertiginosamente, sfornando 420 missili AS-23 in un solo anno. Questo rappresenta un aumento di otto volte dall’inizio dei pacchetti di sanzioni nel 2022.

È importante sottolineare che le fonti mediatiche che fanno queste affermazioni non sono russe e basano le loro conclusioni su prove osservabili. Dal 2022, numerosi rapporti ucraini hanno indicato che quando vengono smontati, i missili russi AS-23 rivelano componenti come processori, chip e semiconduttori provenienti da Svizzera, Taiwan e Stati Uniti.

Però c’è un’importante evoluzione in corso. Fonti che hanno analizzato i missili non esplosi riferiscono che la Russia sta sostituendo sempre più l’elettronica di produzione occidentale con alternative di produzione nazionale. Le ispezioni dei sistemi di navigazione missilistica hanno mostrato che le unità di potenza russe sono ora utilizzate in vari missili da crociera, tra cui il Kalibr, il Kh-59 e il Kh-101, oltre al complesso Iskander e al missile antinave P-500.

Kh 101: sistema di guida

Il sistema di navigazione CH-99 dei missili citati è fondamentale per questo flusso di informazioni. Sebbene utilizzi ancora alcuni componenti elettronici occidentali, incorpora sempre più spesso versioni di produzione russa. Gli esperti notano che l’elettronica russa mostra notevoli progressi nella sostituzione delle controparti straniere.

Ciò  evidenzia la duplice strategia del complesso militare-industriale russo: sfruttare le risorse esterne e costruire al contempo le capacità interne. Secondo le stime dell’Ucraina, questa tendenza alla “sostituzione con componenti russi” è passata in gran parte sotto il radar di molti commentatori occidentali, che hanno una visione statica e banale delle capacità russe.

Lo sviluppo avviene anche tramite il finanziamento di aziende russe del settore e con un processo di acquisti, fusioni e finanziamento di start up, che non ha nulla da invidiare a quelli occidentali. Ad esempio Rosatom, il colosso del settore atomico, dalle tasche piene e dalle impressionanti capacità operative, ha acquistato Elbrus System AD, una società russa all’avanguardia nello sviluppo di software, e quindi ora potrà assistere finanziariamente lo sviluppo dell’elettronica avanzata russa.

Questo è il problema ddelle sanzioni: sono state sviluppate da una classe politica e dirigenziale autoreferenziale e  francamente ottusa, che non comprende come sia possibile aggirare i limiti, anche perché le capacità tecniche non sono assolutamente un’esclusiva dell’Europa, soprattutto in questo momento. 

 


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