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La Russia cerca di attirare i clienti orientali con un petrolio di qualità migliore
Negli ultimi due mesi la Russia ha migliorato la qualità del suo greggio di punta, l’Urals, rendendolo più leggero e “dolce”, cioè con una acidità minore, per renderlo ancora più appetibile agli occhi degli acquirenti asiatici, secondo quanto riferito da Reuters. Quindi la Russia agisce anche sulla leva della qualità del prodotto per attirare nuovi clienti.
L’Urals era una qualità chiave per l’esportazione dai porti russi sul Mar Baltico e sul Mar Nero, e molti volumi erano destinati all’Europa prima dell’invasione russa dell’Ucraina.
Ora le esportazioni di petrolio della Russia sono orientate verso la Cina e l’India, dato che gli acquirenti occidentali si stanno staccando dal prodotto russo, in vista di un embargo dell’UE sulle importazioni di petrolio russo via mare, che dovrebbe scattare entro otto mesi.
Secondo i dati forniti da Reuters, negli ultimi due mesi gli Urali russi sono diventati leggermente più dolci, con un minore contenuto di zolfo, e più leggeri, con un numero di gravità API più elevato. Questo è molto importante per la riduzione dei costi di raffinazione.
Secondo le fonti Reuters, la minore domanda russa di greggio a basso tenore di zolfo e la riduzione delle operazioni nelle raffinerie del sud della Russia, relativamente vicine all’Ucraina, potrebbero essere due delle ragioni per cui l’Urals più dolce e leggero viene ora spedito dalla Russia per le esportazioni asiatiche.
Inoltre, alcuni giacimenti che producono petrolio più pesante e ad alto tenore di zolfo hanno ridotto la produzione in seguito alle sanzioni contro la Russia, il che potrebbe aver contribuito a rendere gli Urali più dolci e leggeri, ha dichiarato un trader alla Reuters.
Il miglioramento della qualità degli Urali potrebbe essere un ulteriore incentivo per la Cina e l’India ad acquistare petrolio russo, oltre al forte sconto a cui viene offerto il prodotto russo. Al 23 giugno, il prezzo dell’Urals era scontato di 35 dollari al barile rispetto al Brent, il benchmark internazionale.
Nel frattempo, la Russia sta spedendo maggiori volumi di greggio a Cina e India, mentre l’Occidente evita, vieta e sanziona il petrolio e i prodotti russi.
Solo pochi mesi fa, l’India era un piccolo e insignificante acquirente di petrolio russo. Dopo l’invasione russa dell’Ucraina, i forti sconti hanno attirato molti acquirenti indiani.
Da aprile, le importazioni indiane di greggio dalla Russia sono aumentate di oltre 50 volte, fino a rappresentare il 10% di tutte le importazioni indiane, ha dichiarato la scorsa settimana un alto funzionario del governo a Business Standard.
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