La produzione industriale giapponese crolla a gannaio, ma c’è un colpevole

In Danimarca il successo di un’azienda ha influenzato l’intero PIL del paese. Il Giappone il disastro di un’altra azienda ha fatto cadere il la produzione industriale.

La produzione industriale in Giappone è diminuita del 7,5% mese su mese nel mese di gennaio 2024, peggio delle previsioni del mercato che prevedevano un calo del 7,3% e in oscillazione rispetto alla crescita dell’1,4% del mese precedente, secondo i dati flash.

Si è trattato del calo più marcato della produzione industriale da maggio 2020, trascinato principalmente dai veicoli a motore (-17,8% contro l’1,1% di dicembre), dai macchinari per uso generale e commerciale (-12,6% contro il 9,2%), dai macchinari elettrici e dalle apparecchiature elettroniche di informazione e comunicazione (-8,3% contro il 3,9%). Su base annua, la produzione industriale è scesa dell’1,5% a gennaio, il terzo mese consecutivo di contrazione, dopo un calo dell’1,0% a dicembre.

Ecco un grafico a breve termine:

Ed ecco un orizzonte di medio termine

Come mai un calo della produzione così alto, soprattutto leggato al settore auto? C‘è una spiegazione e si chiama Dahiatsu. A dicembre era emerso un grande scandalo che coinvolgeva la marca giapponese di piccole auto, che ne produceva circa un milione all’anno, legata alla falsificazione dei test di sicurezza, una situazione gravissima.

Il problema si è rivelato talmente grave da portare prima alla sospensione delle vendite del marchio quindi, a fine dicembre, alla chiusura, in modo secco, delle tre grandi fabbriche del marchio, in attesa di una ristrutturazione operativa del gruppo da parte della controllante Toyota. Quindi, letteralmente, da un giorno all’altro, è scomparso un marchio automobilistico che a gennaio non ha prodotto nulla.

Ecco quindi spiegato il -17,1% nella produzione di auto, anche se, probabilmente, il caso Dahiatsu non è una giusticazione completa e si incrocia con motivazioni congiunturali.