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La Polonia Vuole sviluppare un Missile Balistico in funzione anti

La Polonia sta sviluppando un lanciatore missilistico per la ricerca, ma può essere facilmente convertito in un missile balistico che potrebbe raggiungere Mosca in brevissimo tempo

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Il settore della difesa polacco sta facendo faville con un nuovo e audace progetto. Mentre i Paesi della NATO corrono per modernizzare i loro arsenali di fronte all’aggressione russa, Varsavia sta compiendo un significativo passo avanti: lo sviluppo del suo primo missile balistico in assoluto.

Sebbene sia ancora agli inizi, questo programma ha il potenziale per scuotere la dinamica del potere regionale – e sta sollevando le sopracciglia ben oltre l’Europa orientale.

Al centro di questo sforzo c’è il Polish Armaments Group [Polska Grupa Zbrojeniowa], incaricato di progettare un razzo a tre stadi in grado di trasportare carichi utili fino a 40 chilogrammi ad altitudini superiori ai 100 chilometri. Internamente è stato chiamato Sistema di razzi a tre stadi per carichi utili alla ricerca”.

Il nome potrebbe mancare di fascino, ma il sistema in sé è tutt’altro che ordinario. Si tratta di qualcosa di più di un semplice strumento di ricerca: è un trampolino di lancio tecnologico per far sì che la Polonia diventi un attore serio nel campo dei sistemi missilistici avanzati.

Il progetto, guidato dalla Wojskowe Zakłady Lotnicze No. 1, beneficia di un finanziamento di 23 milioni di dollari da parte del Fondo europeo di sviluppo regionale (osì avete capito a cosa servono i soldi della UE). Sebbene il suo obiettivo immediato sia quello di far progredire le capacità di ricerca, le implicazioni più ampie sono impossibili da ignorare.

Un programma di missili balistici di produzione propria, con componenti riutilizzabili e motori a combustibile solido in grado di fornire una spinta impressionante, allude a qualcosa di molto più grande.

Il motore del missile, un progetto a combustibile solido, è una testimonianza delle ambizioni ingegneristiche della Polonia. Con una lunghezza di 1,79 metri e 148 chilogrammi a pieno carico, genera una spinta massima di 39.500 Newton.

Il suo impulso totale di 251.000 Newton-secondi è più che sufficiente per alimentare carichi utili per la ricerca, in questa fase, ma potenzialmente può essere utilizzato per qualcosa di molto diverso in futuro. 

Ciò che rende questo sistema particolarmente interessante è il suo potenziale di scalabilità. Sebbene il progetto attuale sia finalizzato al progresso della ricerca e dello sviluppo, non è difficile immaginare che questo progetto si evolva in un’arma molto più capace.

Con componenti riutilizzabili, propulsione all’avanguardia e un design modulare, questa piattaforma potrebbe essere la base per una serie di missili adattati alle varie esigenze militari.

La Polonia ha già dimostrato di non aver paura di investire pesantemente nella difesa e questo progetto si allinea alla sua strategia di diventare un peso massimo militare nella regione.

Mentre la NATO cerca di rafforzare il suo fianco orientale, le ambizioni di Varsavia sono inequivocabili. Questo sistema missilistico potrebbe iniziare come piattaforma di ricerca, ma a lungo termine potrebbe diventare una parte fondamentale dell’arsenale di deterrenza strategica della Polonia.

Per la Polonia non si tratta solo di tecnologia, ma di inviare un messaggio. Un programma di missili balistici come questo sottolinea l’impegno di Varsavia per la sua sicurezza nazionale, il suo ruolo nella NATO e la sua volontà di superare i limiti dell’innovazione nel campo della difesa.

La vera domanda ora è come la Polonia sfrutterà questa capacità nei prossimi anni. Questo progetto potrebbe evolvere in un’arma che ridefinisce l’equilibrio strategico nell’Europa orientale? Oppure è solo un trampolino di lancio per qualcosa di ancora più ambizioso? In ogni caso, la Polonia sta dicendo chiaramente che non si accontenta più di affidarsi esclusivamente alla potenza di fuoco importata.

Con il programma ancora in fase di sviluppo, molto rimane incerto. Ma una cosa è chiara: il primo missile balistico polacco potrebbe cambiare le carte in tavola, ed è uno sviluppo che il mondo – soprattutto Mosca – seguirà con attenzione. 

Sempre che le permettano di farlo. La Polonia dovrebbe leggerel la storia di quello che successe all’Italia con il missile Alfa negli anni settanta. Un progetto perfettamente riuscito, così riuscito che gli USA ci obbligarono a calcellarlo.

Gli sforzi di riarmo polacchi

La Polonia sta facendo passi coraggiosi per modernizzare le sue forze armate e lo sviluppo del suo primo programma di missili balistici segna un momento potenzialmente decisivo. Dall’annessione della Crimea da parte della Russia nel 2014, Varsavia ha intensificato gli sforzi per potenziare lSempre che e proprie capacità di difesa e questo programma missilistico sta emergendo come un elemento centrale della sua strategia più ampia.

K2 Panther acquistato dalla Polonia

Insieme ad acquisizioni all’avanguardia come i carri armati K2 della Corea del Sud, i jet da combattimento FA-50 e i sistemi missilistici americani HIMARS, l’iniziativa sui missili balistici segnala la determinazione della Polonia a posizionarsi come potenza regionale nell’innovazione militare.

Sebbene il programma missilistico polacco sia ancora agli inizi, invita inevitabilmente a fare paragoni con i più potenti della regione. Il sistema missilistico balistico russo Iskander, ad esempio, è un gigante del campo di battaglia con una manovrabilità avanzata e un raggio d’azione più lungo che lo rendono una seria minaccia per le forze della NATO..

Mentre gli alleati occidentali come gli Stati Uniti si concentrano su piattaforme di difesa missilistica ad alta tecnologia come Patriot e THAAD, l’incursione della Polonia nello sviluppo di missili balistici potrebbe aggiungere un nuovo livello al calcolo strategico della NATO. E questo è esattamente il tipo di messaggio che Varsavia vuole che Mosca senta forte e chiaro.


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