Attualità
La polizia di Hong Kong arresta dirigenza di un quotidiano. Le sue copie vanno a ruba. La libertà muore, ma battendosi
La polizia di Hong Kong ha arrestato cinque dirigenti dell’Apple Daily con un raid spettacolare lo scorso 17 giugno, dopo una spettacolare, ed intimidatoria irruzione. Tutti sono stati accusati in base alla controversa legge sulla sicurezza nazionale per collusione con le forze straniere per mettere in pericolo la sicurezza nazionale.
Alle 7:30 del 17 giugno, 500 agenti di polizia sono scesi negli uffici dell’Apple Daily a Tseung Kwan O per arrestare l’amministratore delegato della società, Cheung Kim-hung, il direttore operativo, Royston Chow, il caporedattore, Ryan Law, l’editore associato, Chan Pui-man e il direttore della piattaforma di Apple Daily Digital, Cheung Chi-wai.
Durante il raid sono stati sequestrati anche i materiali dei giornalisti all’interno dell’ufficio e circa 2,32 milioni di dollari di beni appartenenti ad Apple Daily, Apple Publishing e A.D. Internet Limited sono stati congelati.
L’accusa non è fresca, ma , seguendo un uso comune anche alle piattaforme social occidentali, ha selezionato 30 articoli, in cinese e inglese, del 2019, e li ha messi all’indice come “Supporto per le sanzioni degli stati stranieri ad Hong Kong”.
L’obiettivo è, ovviamente, intimidatorio. Si vuole far tacere le ultimi voci libere di Hong Kong che, ormai, si avvia a essere una specie di copia finanziarizzata della Cina. L’effetto però, secondo quanto riporta Reuters, è stato diverso: le copie dell’Apple Daily sono sparite dalle rivendite di Hong Kong e la tiratura, che precedentemente era di circa 80 mila copie, ha raggiunto le 500 mila copie, cifra che i giornaloni italiani si sognano. Si sono formate addirittura delle file davanti alle edicole per poter comprare il giornale che ha avuto riedizioni di emergenza.
Apple Daily è un giornale che mescola notizie Importanti e gossip, ma è comunque una delle ultime voci indipendenti dell’ex colonia britannica. Con questo gesto, molto semplice, la popolazione mostra il proprio attaccamento a una libertà ormai morente, almeno ci provano.
In Italia per guidare la stampa basta pagare i direttori. Ad Hong Kong devono arrestarli. Comunque siamo sicuri che Travaglio si proporrà per guidare il quotidiano attaccato dalle autorità cinesi, o magari lo suggerirà direttamente Grillo all’ambasciatore di Pechino…
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