Analisi e studi
La PBOC riduce il tassi sui prestiti per stimolare il mercato immobliare. La borsa, ben liquida, reagisce bene
Con ribasso sui tassi d’interesse e strumenti di liquidità la Banca Centrale Cinese (PBoC) riesce a fermare il calo del mercato borsistico e ad assistere la ripresa del mercato immobiliare, due elementi importanti per la crescita interna del Paese
La Cina riesce a rilanciare il mercato borsistico con un mix di misure molto forti ed efficaci. Iniziamo da quella presa nella notte europea.
La Banca Popolare Cinese ha ridotto i principali tassi di interesse sui prestiti a nuovi minimi in occasione del fixing di ottobre, intensificando gli sforzi per sostenere l’indebolimento dell’economia.
Il tasso di riferimento per la maggior parte dei prestiti alle imprese e alle famiglie, il loan prime rate (LPR) a un anno, è stato ridotto di 25 pb al 3,1%, mentre il tasso a cinque anni, un riferimento per i mutui immobiliari, è stato ridotto dello stesso margine al 3,6%.
L’ultima riduzione dei tassi di prestito risale a luglio. La decisione di lunedì ha fatto seguito all’indicazione del governatore Pan Gongsheng della scorsa settimana, secondo cui il LPR sarebbe stato abbassato di 20-25 pb. Siamo ai record stroci di abbassamento. Ecco il relativo grafico:
Ha inoltre suggerito che il coefficiente di riserva obbligatoria (RRR) per le banche commerciali potrebbe essere ulteriormente ridotto nel quarto trimestre.
Di recente, la PBoC e il Ministero dell’edilizia residenziale hanno introdotto una serie di politiche per alleggerire l’onere finanziario dei proprietari immobiliari e riconquistare la fiducia del pubblico. A settembre, la banca centrale cinese ha avviato le misure di stimolo più aggressive dai tempi della pandemia, tra cui quelle volte a sostenere il settore immobiliare in difficoltà e a rilanciare i consumi.
Sicuramente queste misure un effetto lo hanno avuto, sul mercato borstico.
L’indice Composite della borsa di Shanghai questa mattina è rimbalzato in modo piuttosto deciso, come potete vedere dal seguente grafico:
Questo rimbalzo, che soprattutto ha fermato un trend pericoloso è anche dovuto al successo della misura messa in atto la scorsa settimana dalla banca centrale: più di 20 società cinesi quotate in borsa hanno annunciato l’intenzione di ricorrere a prestiti speciali della banca centrale per l’acquisto di azioni, secondo quanto riportato nei documenti di borsa, pochi giorni dopo che la Banca Popolare Cinese (PBOC) ha dato il via al programma di finanziamento da 42 miliardi di dollari.La PBOC ha lanciato il programma di prestiti e Swap venerdì scorso, consentendo alle società quotate o ai loro principali azionisti di ottenere prestiti a basso costo per finanziare riacquisti di azioni o aumenti di partecipazioni. Il programma ha un valore iniziale di 300 miliardi di yuan (42,24 miliardi di dollari) e la rapidità con cui le società sono corse a sfruttare lo strumento è indice che ha colpito nel segno, fornendo la liquidità per poter sostenere i cosri azionari.
Uno strumento un po’ eccentrico, che ricorda quelli messi in atto dalla Federal Reserve durante la grande crisi finanziaria, ma che si sta dimostrando efficace. Quindi non è impossibile per una Banca centrale intervenire in sostegno diretto dei mercati, finanziari e immobiliari, e quindi della ricchezza dei cittadini. Un giorno magari anche la BCE se ne ricorderà.
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