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Difesa

La Nuova Zelanda perde la sua prima nave militare dalla II GM, e scatta l’attacco troll!

La nave della marina neozelandese, HMNZS Manawanui, affonda nei pressi delle Samoa, primo mezzo della marina di quel Paese ad affondare dalle fine del conflitto mondiale. Questo evento suscita anche una marea di critiche da parte dei troll

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La marina neozelandese ha perso la sua prima nave dalla Seconda Guerra Mondiale dopo che la HMNZS Manawanui è affondata domenica su una barriera corallina al largo delle coste di Samoa, creando un potenziale disastro ambientale in acque utilizzate per la pesca e il turismo e un colossale imbarazzo per Wellington!

Secondo le autorità neozelandesi, la nave specializzata in immersioni e idrografia ha perso potenza e si è incagliata sabato scorso, 5 ottobre,  mentre stava effettuando un rilevamento della barriera corallina a un miglio nautico dalla costa meridionale dell’isola samoana di Upolu.
Domenica mattina, l’imbarcazione era “pesantemente inclinata”, ha dichiarato la marina.  quindi è scoppiato un incendio a bordo e la nave ha iniziato ad affondare. Alle 9 e 40 di domanica la nave era completamente affondata. Per fortuna tutto l’equipaggio di 75 marinai e ufficiali ha potuto mettersi in salvo nella vicina isola.

Si tratta del primo affondamento involontario di una nave della marina neozelandese dalla Seconda Guerra Mondiale, hanno dichiarato le autorità, che hanno aperto un’inchiesta sull’accaduto. I problemi sono però solo cominciati.

L’equipaggio neozelandese in salvo sull’isola di Samoa (CNN)

Timori per danni ambientali

Le imprese locali e gli ambientalisti temono ora il potenziale impatto ambientale dell’incidente, avvenuto nelle acque al largo dell’isola più popolata delle Samoa.

“Abbiamo una grande popolazione di tartarughe marine che nuotano intorno alla nostra laguna e la gente si diverte, spero che non accada nulla a loro”, ha dichiarato Brian Rose, manager del Coconuts Beach Club di Maninoa, all’agenzia RNZ della CNN. Il pericolo è di una fuorisucita di carburante dai serbatoi della nave affondata.

Il ministro della Difesa neozelandese Judith Collins ha dichiarato a Newstalk ZB che la priorità delle autorità è valutare la profondità della nave e il rischio di fuoriuscita. “C’è molto petrolio a bordo. …. C’è olio lubrificante, idrocarburi, gasolio, urea. C’è un sacco di roba dentro. E non credo che possiamo lasciarla così”, ha detto.

Purtroppo la fuoriuscita di petrolio è giudicata possibile, anzi probabile, e comunque la nave è talmente danneggiata da non essere possibile pensare a un suo recupero.

La nave neozelandese mentre affondava in fiamme

Attacco troll, ma il genere del comandante non ha nulla a che fare con l’affondamento

Il comandante Yvonne Gray, di origine britannica, che in precedenza aveva prestato servizio nella Royal Navy del Regno Unito, era il capitano della HMNZS Manawanui.  L’ufficiale ha dichiarato al New Zealand Herald che l’incidente ha visto la sua “peggiore immaginazione” diventare realtà.

Il comandante Gray ha però aggiunto che l’equipaggio ha risposto all’emergenza “esattamente nel modo in cui avevo bisogno di loro” e “ha agito con impegno, con cameratismo e, soprattutto, con coraggio”. Bene, e infatti non ci sono state vittime.

Però il fatto che una nave, in una situazione di mare relativamente tranquilla, abbia perso il controllo e sia affondata ha scatenato i troll e quelli che il governo neozelandese, nella persona del Ministro della Difesa Judith Collins,  ha chiamato “Ammiragli da poltrona”, persone che, sui social media, hanno attaccato la comandante, senza avere una chiara idea di quello che sia successo, e spesso solo perché era una donna.

La nave neozelandese affondata, HMNZS Manawanui, sul fondo delle Samoa

Una commissione d’inchiesta stabilirà cosa sia successo, però la Collinhs ha anche comunicato che queste acque non erano percorse dal 1981, per cui sarà anche da indagare la presenza di ostacoli non segnalati sul fondale marino.

 

 


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