Energia
La Nigeria sta aumentando potentemente la produzione
La Nigeria sta rapidamente aumentando la produzione di petrolio con successo. Si tratta del risultato della strategia “War Room” che unisce gli sforzi di società pubbliche, private e forze dell’ordine
La Nigeria, a lungo il jolly dell’OPEC, ha aumentato la sua produzione di petrolio a un rispettabile 1,8 milioni di barili di petrolio al giorno (bpd), affermando giovedì che potrebbe raggiungere i 2 milioni di bpd entro la fine dell’anno, entro cioè neanche due mesi.
Si tratta di una promessa audace, soprattutto per un Paese che solo il mese scorso ha racimolato a malapena 1,3 milioni di bpd, secondo i dati della comunicazione diretta contenuta nel Monthly Oil Market Report dell’OPEC di ottobre. Nel conteggio dei due milioni potrebbero perfino rientrare i dati relativi al condensato di petrolio prodotto in abbondanza.
Un piccolo miracolo
Come è avvenuto questo miracolo produttivo? La Nigerian National Petroleum Corporation (NNPC) si sta complimentando per gli “sforzi di collaborazione” con le joint venture e i partner di produzione. Questa collaborazione si estende anche alle forze di sicurezza, perché la Nigeria ha avuto difficoltà a pompare petrolio quando i suoi oleodotti sono diventati terreno di gioco per ladri di greggio e sabotatori.
L’amministratore delegato della NNPC, Mele Kyari, ha elogiato il lavoro del suo team, che non si è limitato a recuperare la produzione, ma ha apparentemente trasformato quello che è stato un pasticcio disordinato in qualcosa di cui gli azionisti potrebbero anche essere semi-soddisfatti. La strategia della “war room”, lanciata a giugno, ha riunito compagnie petrolifere, sicurezza privata e funzionari governativi per affrontare di petto il furto di greggio. Le navi sono state distrutte, i raffinatori illegali arrestati e gli oleodotti monitorati da vicino, perché a mali estremi, estremi rimedi.
La ripresa della Nigeria fa parte di una storia più ampia dell’OPEC. A ottobre, il cartello ha registrato un aumento della produzione totale di 466.000 bpd, trainato dal trionfale ritorno della Libia alla piena capacità produttiva dopo aver risolto una crisi politica che ne aveva quasi dimezzato la produzione.
Con sorpresa di pochi, nuovi disordini hanno nuovamente creato scompiglio in Libia, con i manifestanti che hanno bloccato le valvole di distribuzione del petrolio che collegano il più grande giacimento libico alla raffineria di Zawya.
La tenuta delle ambizioni della Nigeria dipende dalla capacità della “war room” di resistere alla sua più grande nemesi: il caos.
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