Attualità
La NATO discute delle garanzie da dare all’Ucraina. Nessuno evidentemente ricorda Danzica…
I ministri degli Esteri della NATO, riuniti a Oslo giovedì, hanno discusso la possibilità di fornire garanzie di sicurezza all’Ucraina dopo la fine della guerra con la Russia, mentre l’alleanza cerca di superare le divisioni sulla spinta di Kiev ad aderire al blocco.
L’invasione dell’Ucraina da parte della Russia nel febbraio dello scorso anno ha galvanizzato l’alleanza militare occidentale creata quasi 75 anni fa per fronteggiare l’Unione Sovietica.
A poco più di cinque settimane dal vertice dei leader della NATO che si terrà a Vilnius, capitale della Lituania, ci sono spaccature su questioni chiave, soprattutto sulla richiesta di Kiev di entrare a pieno titolo nell’alleanza, ma una decisione che richiede l’unanimità.
Il presidente ucraino Volodymyr Zelenskyy, sostenuto dai Paesi NATO dell’Europa orientale, ha chiesto un “chiaro messaggio” al vertice di luglio: Kyiv entrerà a far parte dell’organizzazione una volta terminata la guerra con la Russia.
Il capo della NATO, Jens Stoltenberg, ha detto che tutti i membri sono d’accordo nel mantenere l’impegno del 2008 che l’Ucraina un giorno diventerà un membro. Però i diplomatici dei Paesi della NATO affermano che la potenza militare dominante, gli Stati Uniti, è riluttante ad andare oltre quella vaga promessa.
L’adesione alla NATO significherebbe che l’Ucraina sarebbe coperta dalla clausola di difesa collettiva di cui all’articolo 5 dell’alleanza, che obbliga tutti i membri a contribuire alla sua difesa in caso di attacco. Un’opzione che si sta valutando è che le grandi potenze offrano all’Ucraina garanzie di sicurezza bilaterali negli anni che precedono l’adesione alla NATO.
“Non sappiamo quando finirà la guerra, ma dobbiamo assicurarci che quando finirà avremo accordi credibili per garantire la sicurezza dell’Ucraina in futuro”, ha detto Stoltenberg dopo i colloqui di Oslo.
“I dettagli su come ciò avverrà, che tipo di meccanismi, sono ancora da decidere”.
Il Presidente francese Emmanuel Macron mercoledì ha sostenuto “garanzie di sicurezza tangibili e credibili” per l’Ucraina.
Secondo i diplomatici, le proposte ventilate vanno dalla garanzia di forniture di armi per consentire all’Ucraina di proteggersi da sola all’assunzione di impegni per aiutarla a combattere.
l’esercito ucraino a passare agli standard occidentali. Un’altra patata bollente per l’incontro di Vilnius è un nuovo impegno per aumentare l’attuale obiettivo della NATO che prevede che ogni membro spenda almeno il 2% del prodotto interno lordo per la difesa.
Un altro tema che sarà deciso a Vilnius è relativo al nuovo segretario della NATO al posto di Stoltenberg, che probabilmente spetterà ad un altro nordico.
Il problema dell’entrata dell’ucraina nella NATO o delle garanzie è enorme. La guerra presumibilmente terminerà con una soluzione interlocutoria, che non cbiuderà la porta a contestazioni future. Inoltre proprio in questi giorni, con gli attacchi di droni, si è evidenziato come Mosca sia veramente alla portata delle armi a lungo raggio ucraine, mentre ora San Pietroburgo è alla portata delle armi a medio raggio in Finlandia, ora membro NATO.
Com può accettare la Russia che le sue due principali città siano minacciate dalla NATO? In questa situazione qualsiasi accordo che venga trovato non sarà che un armistizio, tranne che non sia basato sulla resa totale di una delle due parti.
Anche il problema delle garanzie non è secondario: la storia ci insegna che la Seconda Guerra Mondiale scoppiò per le garanzie date da Regno Unito e Francia alla Polonia contro eventuali aggressioni della Germania. Quindi l’invasione del paese dell’Est da parte della Germania porto allo scoppio della guerra Si potrà dire che comunque il conflitto sarebbe scoppiato comunque, ma , magari, la soluzione sarebbe avvenuta tramite una crisi economica. Non c’è certezza su quello che sarebbe stata la storia in una situazione alternativa, mentre i milioni di morti che ci sono stati, quelli, solo sicuri
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