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La guerra rende incredibilmente ricchi i raffinatori di petrolio

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Solitamente si parla dei prezzi del petrolio grezzo, di barili Brent o WTI: Se il problema però non fosse su questo mercato, ma dai margini enormi che si stanno cumulando sui prodotti distillati, cioè derivati, dal greggio stesso?

Il prezzo del diesel e del carburante per aerei in Europa ha raggiunto un record all’inizio di marzo in un contesto di forniture insolitamente scarse. Da allora entrambe le materie prime hanno ridotto alcuni dei loro guadagni, ma le raffinerie stanno ancora facendo una strage.

In effetti, in un altro segno di imminente carenza di carburante distillato, lunedì il carburante per aerei è stato scambiato a circa $ 320/b a New York, un enorme premio di oltre $ 200 rispetto al prezzo della materia prima, cioè del petrolio greggio. Il margine sul carburante per jet è attualmente circa 10 volte superiore a qualsiasi premio visto negli ultimi 30 anni.

Ci sono buone probabilità che i prezzi elevati del carburante alla fine portino alla distruzione della domanda, cioè convinceranno i clienti a non acquistare e aspettare. Però Goldman Sachs afferma che è probabile che la domanda di carburante distillato rimanga forte e che i margini rimarranno elevati a causa di questi fattori:

  • Le scorte di diesel e carburante per aerei sono ai minimi storici e i prelievi di inventario destagionalizzati sono ingenti e in accelerazione.
  • Il consumo di carburante degli aerei è destinato ad accelerare in estate con il ritorno ai viaggi internazionali.
  • I prezzi elevati del gas naturale porteranno al passaggio dal “gas al petrolio” in Europa e in Asia.
  • La guerra Russia/Ucraina ridurrà la fornitura di distillati, poiché la Russia esporta ~900kb/g di carburante diesel e ~900kb/g di materie prime residue, che sono in gran parte trasformate in diesel dalle raffinerie europee e cinesi.
  • I costi di esercizio delle raffinerie sono in aumento, in particolare in Europa.

In effetti, Goldman vede i margini record attuali sostenersi almeno fino alla fine dell’anno. Negli Stati Unit e in Europa le società che gestiscono raffinerie, nomi come Par Pacific Valero Energy Corp. , Marathon Petroleum Corp.  e Phillips 66, o in Italia ERG dovrebbero vedere degli utili straordinari.

Nel frattempo, durante l’anteprima degli utili del primo trimestre, Shell  ha menzionato un miglioramento dei margini di raffinazione, con indicatori quasi raddoppiati trimestre su trimestre.

Il settore poi può essere ottimista perché la Russia, uno dei maggiori esportatori di distillati, diesel in testa, ora si trova in difficoltà a vendere il proprio prodotto in Europa. Questo ha portato molto società a cessare di vendere il carburante “Spot” in Europa, come ad esempio Shell e BP, e a limitarsi di vendere il petrolio sulla base di contratti. Quindi non solo margini più elevati, ma anche più sicuri nel tempo.

Per ora petrolio e derivati russi sono ancora importabili, ma l’applicazione delle sanzioni su questo tipo di prodotti porterebbe ad una grave penalizzazione per le raffinerie russe. Queste perderebbero quote di mercato in modo semi – permanente e quindi la loro capacità produttiva di lungo periodo ne sarebbe colpita a tutto vantaggio dei margini, e delle quote di mercato, delle raffinerie occidentali. Quindi il settore della raffinazione è strettamente collegato al conflitto, e fino a quando questo andrà avanti le raffinerie occidentali avranno ottimi utili. Peccato siano sulla pelle dei consumatori.

 


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