Attualità
La grazia di Biden a Fauci: Una protezione parziale tra continue controversi
Siamo sicuri che non possano esserci altre indagini sul comportamento di Anthony Fauci dal 2014 al 2024?
Il Presidente Biden ha recentemente concesso la grazia al dottor Anthony Fauci, ex funzionario del National Institutes of Health (NIH), per tutti i reati legati al COVID dal 2014 in poi. Tuttavia, questa protezione legale potrebbe non essere così completa come sembra.
Per farvi capire quello che effettivamente rischia, e ha rischiato, Anthony Fauci ci rifacciamo a una serie di informazioni riportate anche da RealClearInvestigation. Ricordiamo che Anthony Fauci è Cavaliere della Repubblica Italiana, insignito dal Presidente Mattarella.
Le implicazioni della grazia presidenziale
La grazia copre il periodo cruciale che inizia con il divieto statunitense sulla ricerca “gain of function” del 2014, ricerca che Fauci è accusato di aver esternalizzato in Cina. Secondo Jason Foster, ex investigatore del Senato ora a capo dell’organizzazione Empower Oversight, la grazia potrebbe paradossalmente creare nuovi rischi legali per Fauci.
Non potendo più invocare il Quinto Emendamento contro l’autoincriminazione, Fauci dovrà rispondere a tutte le domande nelle future indagini congressuali, altrimenti si creeranno nuovi reati non coperti dalla Grazia.
Le indagini continueranno
I senatori Rand Paul e Ron Johnson, insieme agli investigatori repubblicani della Camera, hanno confermato l’intenzione di proseguire le indagini sulle origini del COVID. Il professor Andrew Noymer dell’Università della California sottolinea l’importanza di queste udienze per motivi scientifici e storici, evidenziando la necessità di comprendere le cause di una pandemia che ha causato 20 milioni di morti. Perché il fatto curioso è che la Grazia non copra il periodo del Covid, quando lui era diventato il “Dottore d’America”, ma il periodo in cui venivano svolte le ricerche sul “Guadagno di funzione”, cioè sull’ibridazione e rafforzamento dei virus cioè dal 2014.
La gestione della pandemia da parte di Fauci ha generato opinioni contrastanti. Mentre i media tradizionali lo hanno celebrato come “il medico d’America” e massimo esperto di malattie infettive, sui social media sono emerse numerose critiche e documentazione delle sue contraddizioni. Particolarmente significativi sono i filmati che mostrano le sue dichiarazioni inconsistenti sulle chiusure e sulle origini del virus.
Il caso dell’origine del virus
Un punto centrale della controversia riguarda il coinvolgimento di Fauci nell’articolo “origine prossimale” del marzo 2020, che ha influenzato significativamente l’opinione pubblica sull’origine del virus. Cioè Fauci appoggiò subito l’idea di una nascita casuale, non di laboratorio, del Covid.
Documenti successivi hanno rivelato che Fauci ha guidato la pubblicazione dell’articolo senza rivelare il proprio coinvolgimento. La questione si è ulteriormente complicata quando, sotto giuramento, ha ammesso di aver ricevuto e letto diverse bozze del documento, contraddicendo precedenti dichiarazioni.
La questione del finanziamento al laboratorio di Wuhan e le dichiarazioni controverse di Fauci: implicazioni legali e investigative
La credibilità di Anthony Fauci è stata messa in discussione durante un’udienza del Senato nel luglio 2021, quando il senatore repubblicano Rand Paul del Kentucky ha sollevato interrogativi sui finanziamenti per la ricerca “gain-of-function” presso l’Istituto di virologia di Wuhan.
Mentre Fauci tentava di minimizzare il suo coinvolgimento finanziario con il laboratorio cinese, diverse fonti giornalistiche avevano già documentato la situazione in dettaglio.
Già nell’aprile 2020, Newsweek aveva rivelato che Fauci aveva autorizzato sovvenzioni per ricerche rischiose sul virus presso il laboratorio di Wuhan.
Successivamente, nel marzo 2021, il comitato editoriale del Washington Post aveva richiesto un’indagine indipendente sulla EcoHealth Alliance, un’organizzazione non profit finanziata dal National Institute for Allergy and Infectious Diseases diretto da Fauci.
Attraverso questi finanziamenti, EcoHealth aveva commissionato ai ricercatori cinesi esperimenti che comportavano modifiche genetiche virali, inclusa la capacità di infettare cellule polmonari di topi geneticamente modificati per simulare le risposte delle cellule respiratorie umane.
La situazione ha avuto conseguenze concrete: recentemente, il Dipartimento della Salute e dei Servizi Umani degli Stati Uniti ha imposto un divieto quinquennale di finanziamenti federali alla EcoHealth Alliance e al suo ex presidente, Dr. Peter Daszak, per aver omesso di segnalare esperimenti pericolosi di gain-of-function.
La gravità della situazione è stata ulteriormente evidenziata dal professor Jeffrey Sachs della Columbia University, che guidava una commissione del The Lancet incaricata di indagare sulle origini della pandemia. Sachs ha confermato che la ricerca finanziata dagli Stati Uniti presso il WIV includeva studi sul virus potenzialmente collegati all’inizio della pandemia.
Lo scontro tra Rand Paul e Fauci durante l’udienza ha raggiunto il suo apice quando, di fronte alle accuse di risposte evasive, Fauci ha ribattuto accusando il senatore di mentire. Questo ha portato Paul a presentare una denuncia penale al Dipartimento di Giustizia per falsa testimonianza.
L’ex direttore dei CDC Robert Redfield ha supportato le accuse di Paul, affermando che Fauci aveva deliberatamente orientato l’opinione pubblica verso la teoria del contagio naturale, escludendo altre possibilità. Successive inchieste giornalistiche, incluse quelle di ProPublica e Vanity Fair, hanno confermato i finanziamenti NIH agli esperimenti controversi di Wuhan.
Nel luglio 2023, Paul ha presentato una seconda segnalazione al Dipartimento di Giustizia, supportata da email che dimostravano come, all’inizio del 2020, Fauci fosse consapevole dei timori degli scienziati riguardo alla possibile origine artificiale del virus e alle ricerche gain-of-function a Wuhan.
Sebbene la grazia concessa da Biden abbia annullato i due rinvii a giudizio del Senato, future udienze potrebbero ancora richiedere a Fauci di rispondere alle prove emergenti, esponendolo a potenziali procedimenti giudiziari qualora venisse dimostrata la falsità delle sue dichiarazioni.
L’uso controverso delle comunicazioni private
Una delle principali aree di indagine riguarda l’utilizzo da parte del Dr. Anthony Fauci di canali di comunicazione non ufficiali per condurre affari governativi. Un fatto che mette a rischio tutta la sicurezza del sistema pubblico.
Durante una testimonianza al Congresso, Fauci aveva dichiarato sotto giuramento: “Per quanto ne so, non ho mai condotto affari ufficiali attraverso la mia email personale”. Tuttavia, questa affermazione è stata messa in discussione da diverse prove documentali.
Un memorandum di 35 pagine, compilato dallo staff investigativo repubblicano, ha rivelato che il vice di Fauci, il Dr. David Morens, suggeriva l’utilizzo di canali privati per le comunicazioni con Fauci. In particolare, sono emersi due casi significativi che sembrano contraddire la testimonianza di Fauci:
– Nel maggio 2021, Morens ha facilitato il contatto tra il giornalista di KFF Health News Arthur Allen e Fauci attraverso un’email privata
– In un’email del 29 ottobre 2021, Fauci scrisse alla giornalista del Washington Post Yasmeen Abutaleb: “Ti invierò un’email tramite il mio account gmail”
Il controverso documento sull’origine del virus
Un altro aspetto critico riguarda il coinvolgimento di Fauci nella pubblicazione di un importante documento scientifico sull’origine del SARS-CoV-2. La vicenda si è sviluppata in diverse fasi cruciali:
- All’inizio della pandemia, Kristian Andersen dello Scripps Research Institute comunicò a Fauci che alcune caratteristiche del virus sembravano “potenzialmente ingegnerizzate” e non coerenti con l’evoluzione naturale
- Lo stesso giorno, dopo una teleconferenza con diversi virologi, Fauci espresse preoccupazione riguardo alla possibilità che una mutazione fosse stata inserita intenzionalmente nel virus
- Sorprendentemente, sei settimane dopo, Andersen e altri virologi pubblicarono un documento che escludeva la manipolazione intenzionale del virus
- Un mese dopo la pubblicazione, Fauci approvò una sovvenzione di 8,9 milioni di dollari per Andersen
Questa sequenza di eventi ha sollevato interrogativi significativi nella comunità scientifica. Oltre 5.000 scienziati hanno firmato una petizione chiedendo la ritrattazione del documento, definendolo “chiaramente fraudolento”. Richard Ebright, professore alla Rutgers University e cofondatore di Biosafety Now, ha suggerito che il coinvolgimento di Fauci nel documento e la successiva sovvenzione ad Andersen potrebbero configurare una “cospirazione criminale”.
Impatto sulla fiducia pubblica
Le rivelazioni hanno avuto un impatto significativo sulla percezione pubblica di Fauci. Il caso di Bri Dressen, ex insegnante dello Utah, illustra questo cambiamento di prospettiva. Dressen, che aveva seguito scrupolosamente tutte le indicazioni di Fauci durante la pandemia, ha subito danni da vaccino durante la sperimentazione clinica di AstraZeneca. In seguito ha fondato React19.org, un’organizzazione che supporta le vittime di reazioni avverse ai vaccini COVID-19.
Con i repubblicani che controllano sia il Senato che la Camera, le indagini su Fauci probabilmente continueranno, concentrandosi in particolare sul ruolo dell’NIH nel finanziamento della ricerca che potrebbe aver contribuito all’origine della pandemia. John Ratcliffe, candidato alla direzione della CIA, ha indicato che informazioni classificate suggeriscono un incidente di laboratorio come origine del virus, una posizione che potrebbe ulteriormente minare la credibilità delle dichiarazioni di Fauci sull’origine naturale della pandemia.
Grazie al nostro canale Telegram potete rimanere aggiornati sulla pubblicazione di nuovi articoli di Scenari Economici.
You must be logged in to post a comment Login