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La Germania perde il 4,9% di produzione industriale anno su anno e festeggia, ma la bilancia commerciale…
La Germania è contenta che la produzione industriale su base annua sia calata del 4,9%, perché, almeno su base mensile, è rimbalzata. Intanto cala il surplus commerciale e, soprattutto, aumentano i legami con Cina e Russia
Si può perdere fortemente la produzione industriale su base annua e festeggiare? Si, si può, se sei la Germania.
Su base annua, la produzione industriale è scesa del 4,9% a febbraio, più morbida rispetto al precedente crollo del 5,3%, eppure questo dato è stato accolto con soddisfazione perché il calo previsto è molto maggiore, del 6,8%.
Su base mensile è perfino aumentata del 2,1% mese su mese a febbraio 2024, accelerando rispetto al guadagno dell’1,3% rivisto al rialzo di gennaio e superando le stime del mercato dello 0,3%.
Si è trattato del secondo mese consecutivo di aumento della produzione industriale, segnando l’espansione più rapida da gennaio 2023, favorita dall’attività edilizia (7,9%), mentre è aumentata anche la produzione dell’industria automobilistica (5,7%) e chimica (4,6%). Allo stesso tempo, la produzione è cresciuta per tutti i componenti: beni intermedi (2,5%), di consumo (1,9%) e di capitale (1,5%).
Il confronto meno volatile tre mesi su tre mesi ha mostrato che la produzione è stata inferiore dello 0,5% nel periodo compreso tra dicembre 2023 e febbraio 2024 rispetto ai tre mesi precedenti.
Possiamo parlare di inversione di tendenza? Ancora è presto, ci voorrà un altro mese, ma la caduta sembra essersi fermata. Nello stesso tempo il livello a cui si è stabilizzata la produzione industriale è sensibilmente più basso rispetto a un anno fa. Perché la tendenza si è invertita, ma il livello di produzione comunque è molto calato. Si stabilizza, ma a un livelloo di produzione industriale più basso.
Intanto cala l’avanzo di bilancia commerciale, e per calo dell’export
L’avanzo commerciale della Germania è sceso a 21,4 miliardi di euro nel febbraio 2024, rispetto al massimo storico di 27,5 miliardi di euro del mese precedente, al di sotto delle previsioni del mercato di 25,5 miliardi di euro.
Si è trattato dell’avanzo commerciale più basso dallo scorso ottobre, in quanto le esportazioni sono diminuite mentre le importazioni sono cresciute.
Le esportazioni sono scese del 2% a 132,9 miliardi di euro, peggio delle aspettative di un calo dello 0,5%.
Le spedizioni verso l’UE si sono ridotte del 3,9%, mentre quelle verso i Paesi terzi sono aumentate dello 0,4%, con un aumento delle esportazioni verso gli Stati Uniti del 10,2% e verso la Russia dell’1,5%. Al contrario, le esportazioni sono diminuite verso la Cina (-0,6%) e il Regno Unito (-2,0%).
Nel frattempo, le importazioni sono aumentate inaspettatamente del 3,2%, raggiungendo un massimo di tre mesi di 111,5 miliardi di euro, senza problemi rispetto alle previsioni del mercato che prevedevano un calo dell’1%. Le importazioni dai Paesi extra UE sono aumentate del 14,7%, in particolare dalla Cina (16,0%) e dalla Russia (23,5%).
Al contrario, le importazioni sono diminuite dagli Stati Uniti (-5,2%) e dal Regno Unito (-4,6%). Nel frattempo, gli acquisti da Paesi non UE si sono ridotti del 5,7%.
Ecco il relativo grafico
Cala l’export, quindi cala la competitività del sistema tedesco. Calano anche le imprtazioni dalla UE, mentre aumentano quelle dalla CIna e dalla Russia, alla faccia della solidarietà europea, dell’interdipendenza del sistema.
Insomma, alla fine la Germania, nel commercio internazionale, fa un po’ l’opposto di quello che dice di fare dal punto di vista politico, stringendo legami con Russia e Cina.
Non è che si dice una cosa, e come sempre, se ne fa un’altra?
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