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La Germania offre a Tsipras di bloccare i conti degli “evasori” greci in tutta Europa: come al solito Berlino gioca la carta dell’ingerenza esterna negli affari di un Paese sovrano

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Una notizia che non è apparsa per nulla sulla stampa italiana, un fenomeno che purtroppo si ripete quando nel Belpaese si tratta di mettere in discussione l’Europa tedesca ed in particolare l’atteggiamento predatorio della Germania. La notizia riportata nel titolo è apparsa su numerosi e primari quotidiani spagnoli, El Mundo La Vanguardia su tutte ma anche il diffusissimo freepress 20minutos. Una iniziale considerazione: purtroppo la sistematicità della sordina italiana per questo tipo di notizie – inquietanti e che gettano cattiva luce su quest’Europa che va contro i principi solidaristici voluti dai Padri fondatori dell’EU – ci fa capire che probabilmente l’Italia è già entrata in qualcosa di simile ad un fascismo fiscale finalizzato al pagamento del debito a vantaggio dell’Euro-tedesco, ma questa è un’altra storia (…).

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Tornando all’oggetto dell’intervento ed a quanto nel titolo, la proposta germanica– spiegherò di seguito il perché – è allo stesso modo logica, inaccettabile ed, appunto, infame oltre che estremamente pericolosa in termini di quanto potrà accadere in futuro.

Logica da un punto di vista tedesco lo è certamente: meglio chiarire definitivamente che dalla crisi greca tutti in Europa ci perderanno, esclusa Atene che è già al collasso (il costo maggiore sarebbe per i Paesi che oggi la stanno tenendo in piedi, fatta la tara per la crisi esistente nei vari paesi membri/paganti forse la più danneggiata sarebbe proprio l’Italia, ndr). Oggi il Paese ellenico non è in grado di pagare il proprio debito e nemmeno gli interessi sebbene siano molto più bassi di quelli pagati ad esempio dall’Italia (si, è proprio così, grazie alle deroghe ottenute oggi il costo degli interessi sul debito greco, alla faccia di quello che sembrerebbe vedendo lo spread, è circa la metà di quello pagato dall’Italia). Or dunque, sia che la Grecia faccia default o meno il conto da pagare per l’Europa ci sarà e rischia di essere molto salato, anche senza default si può stimare in qualcosa come 20/25 di miliardi di Euro annui in base al tasso di finanziamento a tassi europei a cui il sistema EU attinge per sovvenzionare gli interessi non pagati da Atene grazie alle varie deroghe ottenute a livello EU. In caso di default il costo sarebbe invece concentrato in un unico evento – e quindi visibile a tutti -, con un costo stimabile per il sistema EU in circa 200 miliardi di euro. Della serie, fossi in Tsipras farei precisamente quello che sta facendo, prenderei per fondelli Schauble con proposte assurde ed inaccettabili sapendo che se default dovesse essere il costo per i Paesi che impongono l’austerità bisognerebbe poi spiegarlo ai votanti dei paesi del nord, quelli che dovrebbero mettere mano ai portafogli. O detto in altro modo, le ricette del falco tedesco sulla sedia a rotelle rischiano di rendere un cattivo servigio a tutta Europa, venendo in caso di default tacciate pubblicamente di fallimento. O causare reazioni interne inconsulte, magari anche una svolta reazionaria/interventista lato tedesco e da lì sarebbe tutto un altro film (…).

FireShot Pro Screen Capture #055 - 'Berlín ofrece a Atenas bloquear las cuentas de los ricos griegos que evadan impuestos - 20minutos_es' - www_20minutos_es_noticia_2422839_0_alemania-grecia_negociacio

In questo contesto la Germania propone di congelare i conti dei greci “evasori” in tutta Europa, con il fine ultimo di attingere a tali fondi per pagare il danno fatto dalla Repubblica Ellenica nell’eventuale default. In questo contesto, visto che lo scrivente ritiene che la fine della moneta unica sia solo un problema di quando e non di se, mi sento di consigliare a tutti gli stranieri che lavorano in Germania di tenere i propri risparmi in un paese extra EU, prima o poi i tedeschi messi alle strette per causa degli errori marchiani dei loro stessi politicanti troppo zelanti si rivarranno sui soldi degli stranieri anche a livello EU. E questo non può che ricordare quanto accaduto sempre in Germania prima dell’Olocausto: ai tempi i beni degli ebrei furono confiscati, oggi è il turno degli evasori dei paesi debitori che magari verranno chiamati anche terroristi in una successiva fase. Non dimenticate la lezione della storia, Hitler era austriaco e visse a Vienna il periodo della grande inflazione quando circa il 60% di tutte le imprese commerciali in Austria incluse le banche erano ebree. Ed i commercianti in periodi di inflazione fanno molti soldi, alla faccia del popolo. Che si incazza. Quindi, un po’ per sovvenzionare le immani ambizioni espansionistiche teutoniche, un po’ per l’odio accumulato dal giovane Adolf nella gioventù di Weimar, un po’ perchè molti dei rivoluzionari bolscevichi erano ebrei e quindi nemici di tutto l’occidente del tempo, fu inevitabile vendere alla popolazione tedesca il fatto che l’ebreo andava annientato tacendo che intanto ci si appropriava delle loro immense fortune…. Poi il pragmatismo teutonico portò la storia alle infami ed estreme conseguenze che tutti conosciamo, non prima di utilizzare gli ebrei come manovalanza a costo zero per aiutare la Germania a diventare grande, si sa in Germania nessuna risorsa va sprecata (Schindler’s List dice molto di più di quanto all’apparenza viene celato dietro il semplice messaggio di un nobile gesto di un industriale tedesco che fu portato dagli eventi a ravvedersi).

Insomma, oggi la Germania – che non è assolutamente cambiata rispetto a 75 anni fa – tenta con la proposta a Tsipras di congelare i beni degli “evasori” greci all’estero, una polpetta avvelenata che infatti il premier ellenico non ha assolutamente accettato: da buon greco [che è già stato depredato] sa bene che comunque tali soldi verrebbero trattenuti in Germania/Europa a saldo di quanto eventualmente non pagato da Atene.

Capito il messaggio? Notizia densa di significati quella ivi commentata, non c’è che dire. Se solo si avesse il coraggio di metabolizzare il monito di J. Attali* quando affermava che storicamente la gran parte dei conflitti bellici sono intimamente legati a problemi di debito tra Stati, innumerevoli sono le evidenze…

Per tutto quanto sopra esposto, secondo chi scrive la proposta tedesca rappresenta una malcelata infame ingerenza nel funzionamento di Stati esteri, assolutamente nel solco della storica protervia germanica.

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Ora un’ultima considerazione, lapidaria: quando andai la prima volta a Dresda completamente ricostruita dopo la guerra mi spiegarono che era stata rasa a suolo dagli alleati – e soprattutto dagli inglesi – a conflitto non formalmente chiuso ma praticamente perso dal Terzo Reich, diciamo negli ultimi mesi se non settimane del conflitto. In gioventù rimasi molto colpito da tale apparentemente incomprensibile comportamento alleato, inaccettabile pensavo che Churchill volesse distruggere un paese con bombe incendiarie, ossia fare i maggiori danni possibili anche alla popolazione inerme oltre che alla cultura di un popolo. Le giustificazioni che lessi sui libri, piegare l’animo tedesco che aveva cercato troppe volte di mettere a rischio la pace in Europa, non mi convincevano affatto e per almeno 15 anni ho continuato a pensarla nella stessa maniera. Oggi sto capendo che probabilmente il pragmatico Churchill aveva le sue valide ragioni, le colpe dei tedeschi – unitamente alla innata inflessibilità – possono essere talmente enormi da giustificare siffatte ritorsioni (molti dicono anche che dietro il fire bombing inglese c’era anche la necessità di distruggere col fuoco prove compromettenti su verità indicibili nei rapporti Occidente-Germania in funzione anti comunista o anche per generare la base di investimenti da commissionare in parte all’estero per la ricostruzione là da venire, ma questa è un’altra storia). Vi faccio quindi una domanda: non è che di questo passo ci stiamo avviando verso un’altra distruzione della Germania a fronte della futura ennesima sconfitta teutonica in una guerra già vinta – oggi economica -? E solo per aver voluto stravincere? Credetemi, se la Germania continuerà con la sua arroganza ed inflessibile protervia chi scrive rischia di non rammaricarsi se venisse per sbaglio in parte nuclearizzata durante un nemmeno troppo eventuale conflitto bellico ai propri confini. Si sa, gli USA in ogni caso restano geograficamente dall’altra parte del mondo ma sarebbero certamente pronti ad “aiutare” i tedeschi a combattere l’ennesima guerra persa in partenza contro la seconda potenza nucleare del pianeta…

Occhio caro Schauble, i conti si fanno sempre alla fine.

Jetlag per Mitt Dolcino

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* “Come finirà – L’Ultima Chance del Debito Pubblico”, Fazi Editore


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